18 Apr 2024
HomePubblicazioneAsili nido / Un diritto raggiunto ma non del tutto

Asili nido / Un diritto raggiunto ma non del tutto

La denuncia della Fp Cgil: in Lombardia 1 bambino su 4 escluso dal servizio. La sindacalista Pirovano: “siamo convinti che la frequenza di un asilo nido di qualità sia l’unica strada per garantire un vero recupero degli svantaggi di partenza”

3 sett. – Poter accedere agli asili nido va ritenuto un diritto delle bambine e dei bambini invece che un servizio a domanda individuale, e in questa direzione si è mossa la Fp Cgil con la campagna “Chiedo Asilo”. Ma il quadro che emerge dagli ultimi dati Istat (2016) non fa sorridere se nel Paese – come ha denunciato il sindacato nei giorni scorsi – oltre 1 milione di piccoli è tagliato fuori dai nidi. La situazione non è rosea nemmeno nella nostra regione, dove 1 bambino su 4 resta escluso dalla prestazione, in totale 194.036: in Lombardia ci sono 258.025 bimbi nella fascia 0-3 anni, a fronte di 63.989 posti nei nidi, pubblici e privati. “Ci preoccupa molto uno scenario di così scarse opportunità poiché gli asili nido sono per i bambini un’imperdibile occasione educativa e di socialità che andrebbe garantita in modo capillare, anche per ridurre la stratificazione sociale che ancora oggi si tramanda troppo fra le generazioni, in termini economici, di saperi e di opportunità individuali” afferma per la Fp Cgil Lombardia Lucilla Pirovano.

Dati alla mano, la sindacalista evidenzia come la Lombardia, sia la sola regione del Nord a non aver ampliato negli ultimi anni l’offerta dei nidi. E ci sono ambiti, più spesso montani, dove l’offerta non c’è proprio. “Tanto più grave, visto che l’obiettivo fissato a livello europeo è di 33 posti ogni 100 bambini. Guardando ai nostri dati provinciali, Milano è l’unica a superare, di poco, il parametro europeo, mentre fanalini di coda sono i territori di Como, Brescia e Sondrio”.

Da qui si può anche capire il giudizio sul provvedimento di Regione Lombardia “Nidi gratis”, ritenuto dalla coordinatrice Fp Cgil “misura decisamente insufficiente poiché si limita ad abbattere i costi per le famiglie e non fa nulla per aumentare la copertura del servizio: è lì che bisogna agire. Il nuovo sistema normativo 0-6 introduce importanti migliorie in termini di continuità educativa e qualità pedagogica che però sono tuttora inespresse”. Ma anche sulla videosorveglianza, misura del governo giallo-verde, non si fanno sconti se viene ritenuta “uno strumento inutile e dannoso. Chiediamo ai decisori politici, nazionali e locali, risorse per aumentare i posti disponibili e per qualificare e valorizzare il personale – incalza Pirovano -; chiediamo più asili e nuove assunzioni. Chiediamo di fermare le esternalizzazioni”.

Domani 4 settembre in molti territori lombardi, Milano in testa, riaprono i servizi all’infanzia. “Siamo convinti, come mostrano ormai anche tanti studi, che la frequenza di un asilo nido di qualità sia l’unica strada per garantire un vero recupero degli svantaggi di partenza” evidenzia ancora la sindacalista.

Con la categoria lombarda, che agli auguri di buon inizio anno, per bambine e bambini, lavoratrici e lavoratori, aggiunge  – appunto – l’auspicio che “attraverso l’ampliamento dell’offerta, in primis pubblica, crescano le possibilità di accesso per i piccoli e ci sia anche maggiore valorizzazione per il personale”.