A Brescia convegno Cgil per la salute e sicurezza sul lavoro. Drera (Fp Cgil): va avanti il laboratorio dei delegati; il contratto dell’igiene ambientale da solo non basta se poi ci sono subappalti alle cooperative sociali
18 sett. – “Questo convegno potremmo definirlo la fase 2. La fase 1 è stata due anni fa, quando con un gruppo di lavoratori e delegati Rsu/Rls dell’igiene ambientale, dipendenti di aziende e cooperative sociali, abbiamo iniziato a lavorare su un progetto dedicato alla prevenzione e tutela della salute e sicurezza per le lavoratrici e i lavoratori della raccolta differenziata”. Marco Drera, segretario generale Fp Cgil Brescia, ci racconta del convegno organizzato sul tema questa mattina dalla sua categoria, insieme alla Camera del Lavoro, a Palazzo Martinengo delle Palle. “Questo gruppo di lavoratori, che possiamo definire un laboratorio, in questi due anni ha sottoposto questionari agli operatori dell’igiene ambientale sulle criticità riscontrate nella raccolta differenziata e nell’isola ecologica. Recuperati i dati e verificate le problematiche (ad esempio le malattie professionali muscolo-scheletriche), stanno cercando ora possibili soluzioni”. Tipo? “Usare contenitori più piccoli e mezzi adeguati, fare la raccolta – laddove occorre e si può, con due operatori invece che con uno. Poi naturalmente il tema coinvolge anche i costi e quindi chiama in causa i comuni che dovrebbero recepire le proposte e metterle nel bando d’appalto”.
Drera spiega che al convegno di oggi sono state invitati anche enti deputati al controllo: Inail, Ats, Ispettorato del lavoro. “Abbiamo chiesto di darci il loro punto di vista – racconta il sindacalista -. Ci hanno detto di aver predisposto piani mirati di prevenzione ma è necessario – questo è sempre il punto – che vengano recepiti dai comuni del territorio attraverso i bandi e dalle aziende attraverso protocolli. Avere delle linee guida è basilare. Ad esempio prevendendo punteggi specifici per le misure di sicurezza adottate. L’appalto sarà allora aggiudicato dall’azienda con il punteggio più alto. Un modo efficace anche per evitare bandi al ribasso”.
Come Fp Cgil che cosa chiedete nello specifico? “Va premesso che parte di questi punti sono già presenti nel contratto nazionale di settore e nella piattaforma unitaria per il prossimo rinnovo contrattuale. Ma il contratto da solo non basta. Più della metà degli operatori impegnati nella raccolta differenziata fanno capo alle cooperative sociali, magari lavorando in subappalto. Quindi hanno un altro contratto nazionale ed è difficile avere rispondenza in termini normativi – afferma Drera -. Con l’associazione dei comuni bresciani abbiamo preso l’impegno di costituire un tavolo permanente per monitorare le criticità e trovare insieme soluzioni”.