27 Jul 2024
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Comune di Milano / Fp Cgil replica a Libero

Secondo il sindacato “Il quotidiano parla di picchi di assenteismo, eppure il tasso di assenze tra i dipendenti comunali di Milano è tra i più bassi d’Italia. È un attacco sterile al lavoro di tanti dipendenti che con il loro impegno garantiscono servizi fondamentali per la cittadinanza”

3 ott. – “Siamo alle solite. Attacchi gratuiti alle lavoratrici e ai lavoratori pubblici”. Vito Romito, Fp Cgil, interviene sull’articolo pubblicato questa mattina su Libero che punta il dito sui dipendenti assenteisti al Comune di Milano.  Basandosi sulle tabelle dello scorso luglio messe sul sito dall’amministrazione, l’articolo segnala un picco di assenteismo di oltre il 40%. Ma un picco appunto, perché leggendo tutto il testo  (a firma Chiara Osmetti), il messaggio denigratorio lanciato dal titolo viene ridimensionato. “Purtroppo si va avanti a luoghi comuni, le persone spesso leggono solo i titoli ed è da lì che si conferma e resta l’immagine prevenuta che poi fa opinione – commenta Romito -. Il testo ha comunque punti discutibili. Per esempio parrebbe considerare malattie, permessi e congedi obbligatori un escamotage invece che un diritto. Peraltro la qualità del lavoro non si misura dal tempo che si resta incollati al computer ma in base all’efficacia e all’efficienza del servizio erogato. Intendo dire, con una provocazione: ma chi mi assicura che un lavoratore davanti al pc non stia navigando per diletto? Allora è tempo di finirla di denigrare a prescindere o per sommi capi il lavoro pubblico!”.

La Fp Cgil ha preso una posizione netta sui furbetti del cartellino. “Le lavoratrici e i lavoratori pubblici in quanto erogatori di diritti di cittadinanza hanno un obbligo etico da rispettare. Ma non si può fare di tutta l’erba un fascio, né mischiare mele con pere, stando sui proverbi – incalza Romito -. Provvedimenti disciplinari vanno presi verso chi sbaglia o è negligente. E ne deve rispondere la dirigenza. Però assentarsi per malattia non è la stessa cosa che assentarsi per svago. Inoltre a Milano il tasso medio di assenze è del 10% , uno dei più bassi d’Italia sia nel pubblico che nel settore privato e nonostante il blocco del turnover imposto dagli ultimi governi”.