La nostra coordinatrice di Federcasa parla ai margini del congresso organizzato dalla Fp Cgil e dal Sunia di Milano dedicato al diritto all’abitare.
22 ott. – Lunedì 21 ottobre alla Camera del lavoro metropolitana, la Funzione Pubblica Cgil e il Sunia di Milano hanno organizzato un convegno dedicato alle politiche residenziali.
Ai margini dell’incontro abbiamo incontrato Miriam Martello, coordinatrice Federcasa della Fp Cgil Lombardia. Con lei abbiamo parlato di emergenza abitativa, edilizia residenziale popolare e politiche per la casa.
Cosa ne pensi dell’iniziativa di oggi?
“Sono felice che ci siano momenti di confronto con i vari livelli istituzionali ma ciò che è emerso mi lascia per certi versi perplessa”.
Il Senatore Mirabelli ha spiegato che nella finanziaria si torna a spendere per le politiche abitative ma anche ricordato che in passato questi investimenti sono rimasti inutilizzati.
“È un approccio poco convincente, non basta dire che ci sono le risorse, bisognerebbe capire perché in passato non sono state sfruttate. Se è vero che alcune politiche sulla casa devono essere ripensate, è altrettanto vero che spesso, sia a livello nazionale sia a livello regionale, non è così chiaro come le risorse possano e debbano essere spese”.
Per esempio?
“Le risorse sulla politiche residenziali ci sono, ma non sono così mirate, a volte arrivano leggermente sparpagliate. Pensiamo al bonus di tre anni di affitto per gli inquilini over 70: una misura spot che non ha un ritorno strutturale e che sparpaglia risorse senza dare risposte concrete all’emergenza abitativa”.
L’assessore Bolognini ha rivendicato il successo delle nuove e più veloci modalità di assegnazione degli alloggi.
“Erano previsti cinque regolamenti attuativi per la legge regionale 16/2016 e il primo, quello relativo alle assegnazioni, viene testato in questi giorni. Gli operatori hanno già evidenziato molte difficoltà nell’applicazione, non è così scontato che le modalità di assegnazione siano migliori e più veloci”.
Quali sono i rischi più grossi?
“Se ci si sbarazza delle graduatorie, l’impressione è quella di una maggior leggerezza, ma credo davvero che si rischi di perdere la misura del problema, i numeri reali del bisogno abitativo. Non possiamo ridurre tutto a una questione di velocità dell’intervento”.
Molti degli invitati hanno parlato di rigenerazione urbana, di riqualificazione dei quartieri, cosa ne pensi?
“Benissimo la rigenerazione urbana, però bisogna fornire fondi e strumenti; mi pare che su questo fronte, a tutti i livelli istituzionali, non vengano date delle risposte precise”.
Insomma ci sono le risorse, le idee, gli strumenti ma le cose ancora non funzionano.
“La legge regionale che dovrebbe essere lo strumento principe per realizzare le politiche residenziali, ma mancano i regolamenti attuativi. L’assessore regionale parla di un 1% del bilancio regionale diretto alle politiche abitative, a noi questo dato non risulta. Inoltre, mancano un regolamento per l’accreditamento dei privati, che potrebbe potenziare l’offerta di alloggi, e uno per il calcolo del canone per il quale oggi si utilizzano le vecchie regole scaricando su lavoratori già oberati l’onere di armonizzarle con la nuova legge. La verità è che mancano alloggi”.
Quindi?
“Li costruisci, li rigeneri, li recuperi dalle occupazioni abusive ma quello che manca davvero sono sinergie tra le istituzioni per coordinare interventi strutturali che diano risposte davvero decisive all’emergenza abitativa”. (mp)