La Fp Cgil di Bergamo, insieme alla categoria della Cisl, hanno predisposto un protocollo di intesa, da sottoporre alle amministrazioni locali, per rimodulare turni e contingenti di personale durante le festività
19 nov. – Proposte per riorganizzare il lavoro del personale in turno in modo da diminuire il numero dei dipendenti presenti nelle giornate di festività, da Capodanno, passando per il Santo Patrono e fino a Natale e Santo Stefano. Fp Cgil e Cisl Fp di Bergamo hanno stilato un protocollo d’intesa che vogliono proporre agli enti locali.
Cosa chiedete attraverso il protocollo? “Chiediamo venga stabilito per tempo il fabbisogno di lavoratrici e lavoratori necessari a garantire i servizi durante le festività, valutando il come, cioè se a giornata o a turno e chi viene escluso da questa seconda modalità nelle festività infrasettimanali non avrà l’indennità relativa ma potrà stare a casa senza chiedere le ferie – risponde Dino Pusceddu, segretario della Fp Cgil orobica -. Andrà anche prevista una rotazione del personale per coprire in modo equo le prestazioni da garantire durante le giornate festive infrasettimanali”.
Come mai avete deciso di elaborare questa intesa? “Ci sono storture rispetto a come alcuni enti applicano le sentenze di Cassazione sulle festività infrasettimanali per il personale turnista, per cui ad esempio si impiegano educatrici anche ad asili vuoti. Noi vogliamo ottimizzare l’organizzazione del lavoro per avere servizi più efficaci: perché far lavorare personale quando non serve? E questo è un punto – sostiene Pusceddu – . Va poi anche sanata la disparità per cui chi opera su turni deve lavorare più giorni e più ore nell’arco dell’anno, rispetto al resto del personale, prendendo solo l’indennità”.
L’indennità non basta a coprire il disagio del turnista? “Il punto è che non si può obbligare a lavorare durante le festività infrasettimanali. Lo prevede la legge. Ad esempio, di recente una sentenza della Cassazione è intervenuta sull’illegittimità del licenziamento di un lavoratore (ccnl industria chimica) che si è rifiutato di lavorare il 1° Maggio. Illegittimo licenziarlo perché il contratto collettivo non può peggiorare le condizioni previste dalla legge, appunto. E questo è a maggior ragione più stringente per le amministrazioni pubbliche locali, a cui diciamo: se il personale si rifiutasse di lavorare come prevede la legge, come garantirebbero i servizi?”.