Tra le rivendicazioni dei caschi rossi: l’aumento degli stipendi, nuove assunzioni, copertura assicurativa Inail. Previste altre tre giornate di sciopero a dicembre: il 2, il 12 e il 21
21 nov. – Prima giornata di sciopero per i vigili del fuoco, dopo i presidi che si sono tenuti in tutta Italia venerdì scorso, 15 novembre. In Lombardia oggi lo sciopero unitario è iniziato alle ore 16:00 e fino alle 20.00. Ma sono già state fissate altre tre giornate: il 2 dicembre (dalle 10:00 alle 14:00), il 12 dicembre (16:00-20:00) e il 21 dicembre (10:00-14:00).
“Riconoscere alle donne e agli uomini del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco il giusto salario, i necessari diritti e le dovute tutele. Lo ricordiamo oggi, in occasione dell’80° anniversario della nascita del Corpo Nazionale e, soprattutto, dello straordinario riconoscimento conferitoci dal presidente della Repubblica con la Medaglia d’Oro al Merito Civile alla Bandiera dei Vigili del Fuoco, giornata nella quale unitariamente abbiamo proclamato quattro ore di sciopero nazionale, dando continuità alla mobilitazione che avrà nuovi appuntamenti nelle prossime settimane” ha dichiarato Mauro Giulianella, coordinatore nazionale Fp Cgil Vigili del Fuoco.
È al segretario regionale Davide Viscardi che chiediamo di specificare, per la Lombardia, le ragioni di questa protesta. “Nella nostra regione la carenza di organici è del 30%. A coprire oltre 1500 comuni ci sono poco meno di 3000 vigili operativi, per cui si compensa con il lavoro straordinario e il supporto dei volontari – sostiene il dirigente sindacale -. Questi lavoratori ‘ne hanno le tasche piene’ di non essere riconosciuti e valorizzati per la loro professionalità, chiedono un giusto stipendio ma anche un sistema previdenziale che garantisca loro una pensione adeguata. Tutti i giorni mettono a rischio – e purtroppo sappiamo fino a che punto! – la loro vita per i cittadini. È una vergogna nazionale la mancanza della copertura assicurativa Inail in caso di infortuni e malattie professionali: è un loro sacrosanto diritto, e non possiamo più accettare che i costi per cure e presidi ospedalieri siano a loro carico. Questi lavoratori sono stanchi – continua Viscardi – di essere messi in vetrina come eroi ma poi, a conti fatti, di non trovare mai risposte concrete dietro a quel vetro. Questa situazione non è più accettabile”.