La denuncia della Fp Cgil con la segretaria Sturini: una categoria di professionisti, addetti da anni a servizi delicati come la salute mentale, che vivono senza tutele e senza valorizzazione
18 dic. – “I pazienti affetti da disagi psicologici o psichiatrici non hanno la possibilità di essere presi in carico con continuità dai professionisti del settore a causa del mancato immediato rinnovo dei loro contratti o, peggio, per via del loro spostamento su altri servizi. Da qui l’aumento di segnalazioni e reclami dei pazienti presso gli Urp per la mancanza di qualità dei servizi, denunce che alimentano la sfiducia nelle istituzioni pubbliche”. Patrizia Sturini, segretaria Fp Cgil Pavia, va direttamente al cuore di una questione che non si affronta quasi mai: quella degli psicologi e della loro precarietà lavorativa.
Le considerazioni della sindacalista vertono nello specifico sulle condizioni di psicologhe e psicologi impiegati da oltre 10 anni nei vari servizi dell’Azienda socio sanitaria territoriale di Pavia: numerosi sono quelli a tempo determinato o con contratto libero-professionale. “Questi secondi sono precari come i primi e con gli stessi doveri ma senza le stesse tutele (inferiori del resto rispetto a chi è a tempo indeterminato), per cui ad esempio hanno ferie e malattia non retribuite – spiega Sturini -. Per tutti questi precari, i contratti sono spesso rinnovati di pochi mesi e, allo stato attuale, gli psicologi si trovano in una situazione di instabilità e di incertezza, senza poter assicurare la continuità terapeutica ai propri pazienti, senza essere valorizzati nella propria professionalità, né poter programmare la propria vita”.
Con la riforma del welfare lombardo è stato avviato il percorso di cura per le cronicità, inoltre la Regione finanzia annualmente progetti annuali per la prevenzione e la presa in carico di pazienti psichiatrici presso i servizi psichiatrici territoriali. A Pavia com’è la situazione? “Nonostante i finanziamenti siano disponibili nei primi mesi di ogni anno, l’Asst inizia a intervenire solo nell’ultimo trimestre. Così, un paziente affetto da patologia psichiatrica, spesso cronica, viene preso in carico da settembre a dicembre. Questo sistema sanitario è inaccettabile: la carenza di organici mette a dura prova la tenuta di servizi di qualità sul territorio”.
Gli psicologi possono partecipare ai bandi di stabilizzazione? “Sì, su tutto il territorio regionale, lo ha chiarito il Presidente dell’Ordine. E Regione Lombardia, non solo ha fornito alle aziende sanitarie gli indirizzi e gli strumenti per la stabilizzazione (delibere 371 e 372 del 2018) ma ha anche ricordato le due procedure di stabilizzazione previste dalla legge Madia: una riservata al 100% a chi ha avuto contratti a tempo determinato, l’altra con una riserva del 50% dei posti a chi ha lavorato con contratti flessibili, di collaborazione” sostiene Sturini. “Peccato che – aggiunge – mentre la maggior parte delle Asst lombarde ha aderito al piano di stabilizzazioni dei propri psicologi ‘storici’, l’Asst pavese ha preferito invece avviare bandi periodici per reclutare psicologi in libera professione con collaborazioni della durata di pochi mesi, da collocare nei vari servizi: salute mentale, consultori familiari, servizi per le dipendenze, istituti penitenziari”.
Come Fp Cgil cosa chiedete? “Servono interventi urgenti, a partire da un piano straordinario di assunzioni, come da tempo stiamo ribadendo alla Asst. Il nostro obiettivo resta quello di mantenere gli standard di qualità di reparti e servizi. Di garantire i livelli essenziali di assistenza: la definizione dei Lea nasce storicamente nel rispetto dei principi di dignità della persona umana, delle cure e della loro appropriatezza, nonché dell’economia nell’uso delle risorse. È una lotta che ha un valore generale, che va oltre le specifiche rivendicazioni sulle condizioni di lavoro dei dipendenti e riguarda la tutela del diritto universale alla salute”.