Elmo (Fp Cgil): chiediamo a tutti gli organi competenti di aprire con urgenza un tavolo di crisi per ricollocare il personale
18 sett. – “Come Fp Cgil di Lecco, chiediamo a tutti gli organi competenti (Comune di Lecco e Prefettura) di aprire con la massima urgenza un tavolo di crisi per garantire il ricollocamento del personale presso i nuovi Enti accreditati”. Così la categoria nel comunicato di stampa per dare voce agli 11 dipendenti della Fondazione Progetto Arca che solo fino al 31 dicembre 2019 lavoreranno al centro di accoglienza straordinaria Ferrhotel (immobile delle ferrovie) di Lecco. “Poi il Cas sarà smantellato e i lavoratori lasciati a casa visto che Arca non ha voluto partecipare ai nuovi bandi per i servizi di assistenza ai migranti sul territorio lombardo e lo scorso marzo ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per gli esuberi dichiarati tra operatrici e operatori impiegati sui centri di accoglienza direttamente gestiti – racconta Teresa Elmo, segretaria della Fp Cgil -. Lo stesso presidente della onlus ha dichiarato che un eventuale ricollocamento del personale sarà valutabile solo su Milano [altra città, insieme a Varese dove la Fondazione è presente – ndr] per cui i lavoratori lecchesi sono giustamente molto preoccupati per il proprio futuro lavorativo”.
Continuano gli effetti del decreto sicurezza e immigrazione targato Matteo Salvini. “Sulla stampa locale leggiamo della chiusura dei centri di accoglienza di Lecco e Maggianico ma non, purtroppo, delle conseguenze sui posti di lavoro e le persone coinvolte, operatori e migranti. Facciamo appello a esercitare più attenzione e sensibilità in merito. Da parte nostra – prosegue Elmo – senza risposte concrete nei prossimi giorni valuteremo la proclamazione dello stato di agitazione. Operatrici e operatori dipendenti di Arca e in servizio presso il Cas Ferrhotel vanno tutelati e, se necessario, chiederemo un tavolo davanti al Prefetto” sottolinea la sindacalista della Fp Cgil Lecco.