18 Apr 2024
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Pensioni: come orientarsi nei diversi canali di uscita

La brochure è stata diffusa nelle scorse settimane dalla Fp Cgil

8 gen. – “Abbiamo realizzato questa brochure per fare un po’ di ordine in tema di diritto alla pensione, viste le novità e le modifiche intercorse, non solo con la riforma Fornero ma anche con l’accordo del 2016 tra governo e sindacati e le due ultime leggi di bilancio”. Claudio Tosi, Fp Cgil nazionale, ci parla dell’opuscolo “Come orientarsi nei diversi canali d’uscita dopo la Fornero” diffuso nelle scorse settimane dalla categoria. Un testo puntuale e sintetico che affronta questi temi: pensione anticipata; pensione di vecchiaia; quota 100; attività gravose; lavoratori precoci; opzione donna; ape social; ricongiunzione, totalizzazione e cumulo.

La brochure è rivolta a tutte le lavoratrici e i lavoratori, pubblici e privati, visto che “le regole sui canali d’uscita sono uguali per tutti. Anche se poi, purtroppo, per i lavoratori pubblici ci sono delle specificità penalizzanti, tra queste i tempi di attesa per il pagamento del Tfr/Tfs” afferma Tosi.

È dunque un utile strumento. “Certo. Vogliamo mettere lavoratrici e lavoratori nella condizione di essere consapevoli delle scelte da fare quando si approcciamo alla pensione, capire quando ne hanno diritto e quale sarà la misura, cioè quanto percepiranno”.

Qualche esempio?Quota 100 è stata una novità, una misura sperimentale che sarà valida solo fino al 2021, salvo intervengano altre modifiche normative. Quota 100 ti consentirebbe di uscire prima rispetto ai requisiti previsti dalla legge Fornero. La pensione anticipata però comporta anche una perdita economica. Un uomo, ad esempio, può chiedere di andare in pensione se, a 62 anni, ha maturato 38 anni di contributi anziché 43 anni e 1 mese. Se anticipa l’uscita di 1 anno (su uno stipendio tarato sui 25mila euro annui) la perdita sarà di circa 30 euro, se l’anticipa di 5 anni, abbassandosi il montante contributivo, la perdita sarà di oltre 150 euro – spiega Tosi -. Altra questione è quella della ricongiunzione, della totalizzazione e del cumulo. I lavoratori devono avere chiara la situazione del loro estratto contributivo, devono conoscerlo. Prima, se i contributi previdenziali finivano in due casse diverse, quella dell’Inps e dell’ex Inpdap, bisognava ricongiungerli. Ora è invece possibile cumulare, senza versare oneri, ogni cassa fa il suo calcolo. È importante saperlo. La brochure vuole essere, appunto, una sintesi di come ci si può muovere in questo ambito”.