Fp Cgil: “Si incrementano compiti e funzioni in capo alla Polizia Locale ma ci si dimentica il bisogno di risorse e di investire di più sul personale interessato da parte del governo, sia a tutela dei cittadini sia a tutela di chi quotidianamente svolge servizi pubblici”. Il coordinatore lombardo Sciamanna: “un accordo di facciata”
13 gen. – “Hanno siglato un accordo sulla carta, di facciata, la cui attuazione pratica sarà ben complicata. Almeno al momento. Se poi ci metteranno soldi, se si faranno le necessarie assunzioni, se ci saranno le modifiche normative che chiediamo da tempo (vedi la riforma dell’ordinamento della polizia locale e il riconoscimento delle tutele adeguate alle attività pesanti e rischiose di queste lavoratrici e lavoratori), allora vedremo”. Sull’accordo quadro per i servizi di polizia stradale sulla viabilità urbana, siglato nei giorni scorsi tra il Ministero dell’Interno e l’Associazione nazionale dei comuni italiani, Corrado Sciamanna, coordinatore Fp Cgil Lombardia, ha le idee chiare. “Visto l’aumentare delle vittime della strada, con questo accordo si chiede alla polizia locale di intervenire per tutte le deviazioni al Codice della Strada e i rilievi degli incidenti stradali nelle 24 ore. Testi di riferimento sono la legge del 2015 e le disposizioni del 2016 che hanno riorganizzato le forze di polizia (carabinieri, polizia di stato e guardia di finanza) e assegnato alla polizia stradale le maggiori competenze rispetto alle verifiche sulle violazioni del Codice e gli incidenti. Nei grossi centri urbani questi compiti sono assegnati alla polizia locale. Obiettivo di queste disposizioni è quello di non distogliere le altre forze dalla loro attività di repressione dei reati” spiega il sindacalista.
Ma cosa non convince di questo accordo? “Non tutti i territori possono garantire un servizio sulle 24 ore. Se, ad esempio, per Milano non ci sono problemi, altre città, senza risorse economiche ed umane, non riescono a garantire il servizio anche in orario notturno. Occorrono almeno 4-5 agenti, di cui uno in centrale e tre fuori. È un bell’impegno per i comuni!” commenta Sciamanna. Rilevando che, oltre alle carenze di investimenti e di organici, va messo anche nel conto che “la platea di personale è molto anziana, il ricambio non c’è stato. Non si può chiedere a persone che hanno 60 anni di fare il servizio notturno. Come non è brillante l’ipotesi di assumere a tempo determinato agenti di polizia locale per lavorare sulle 24 ore”.
La Funzione pubblica Cgil ha chiesto anche di “attuare misure concrete per incrementare lo scambio informativo e l’interconnessione tra le sale operative delle forze di polizia” e di “liberare le risorse dell’art. 208 del Codice della Strada dal tetto al salario accessorio imposto dall’art. 23 del dlgs 75/2017 che potrebbero effettivamente consentire di ampliare e rafforzare le tante attività da garantire sul territorio”.