Il segretario Pusceddu: “l’idea è quella di mettere a confronto chi le leggi le fa e chi le subisce”
19 feb. – “Il futuro degli enti locali e il ruolo del personale” è l’iniziativa che la Fp Cgil di Bergamo ha messo a punto per sabato 22 febbraio, alle ore 9 presso la Sala degli Angeli della Casa del Giovane di via Gavazzeni 13, e che ha come super ospite il vice ministro all’Economia Antonio Misiani. “L’idea è quella di mettere a confronto chi le leggi le fa e chi le subisce, ovvero i dipendenti degli enti locali, che in questi anni hanno visto l’applicazione di norme alcune volte astruse e complesse da applicare, soprattutto nei comuni più piccoli – spiega Dino Pusceddu, segretario della Fp Cgil orobica e organizzatore dell’evento -. Sabato mattina abbiamo chiamato le nostre Rsu, i segretari comunali, tra cui il responsabile regionale dell’Unione dei segretari comunali e provinciali Francesco Bergamelli, alcuni nostri funzionari e delegati di comuni grandi e piccoli, perché appunto si rapportino tra loro”.
Il sindacalista esemplifica un caso. “Si pensa che per gli incentivi del personale le norme siano più semplici. Ad esempio, si è discusso per un anno e mezzo di incentivo alle funzioni tecniche, quello che viene dato al personale tecnico per il lavoro che viene svolto all’interno degli enti, e non si è ancora arrivati a una soluzione legislativa che permetta alla pubblica amministrazione di risparmiare utilizzando le professionalità interne e al personale di vedersi riconoscere quello che gli spetta. Sulla base di questa considerazione – continua Pusceddu – faremo fare una riflessione ai dipendenti degli uffici tecnici che in questi anni hanno visto i loro incentivi molto ridotti. Le amministrazioni spesso hanno fatto ricorso all’esterno per le opere di progettazione, anche con costi aggiuntivi”.
E sulla partita assunzioni? “Come Fp Cgil abbiamo avviato una indagine, richiedendo dati a tutte le amministrazioni per vedere quanto si è ridotto il personale in questi anni. Nell’albo del conto annuale, noi siamo, dal 2010 a oggi, alla riduzione del 12% della forza lavoro degli enti locali. Con situazioni paradossali: ci sono Comuni con 1300 abitanti e 3 dipendenti, dove se uno di loro va in ferie non si sa più chi apre gli uffici. Stiamo dunque chiedendo modifiche anche dal punto di vista delle assunzioni e valutando l’impatto, per gli enti della nostra provincia, delle recentissime novità legislative” risponde Pusceddu.