31 Oct 2024
HomePubblicazione#Vivainidi / Martedì 25 febbraio nuovo presidio sotto il Pirellone

#Vivainidi / Martedì 25 febbraio nuovo presidio sotto il Pirellone

+++Presidio servizi educativi del 25/02 sospeso+++
A causa della situazione sanitaria che stiamo vivendo in queste ore in Lombardia e alla luce delle indicazioni precauzionali che giungono dalle istituzioni competenti, abbiamo deciso di annullare il nostro presidio di martedì sotto il Pirellone.
Resta attiva la mobilitazione per affermare #VivaINidi fino alla modifica della delibera regionale

***

Continua la lotta per contrastare la delibera di Regione Lombardia sui nidi. Ieri è fallito il tentativo di conciliazione e nel corso dell’assemblea unitaria è stata annunciata la nuova manifestazione. Il 26 la Commissione vota

20 feb. – “La relazione educativa con bambine e bambini ha bisogno di stabilità e di avere a monte le competenze necessarie. Nella delibera di Regione Lombardia non viene specificato quale tipo di volontario entrerà nei nidi in compresenza con il personale educativo, si accenna solo al registro del Terzo Settore. L’Unione Cacciatori, quindi, potrebbe mandare un suo esponente nel tempo libero”. Lucilla Pirovano, coordinatrice Fp Cgil Lombardia, ha sfruttato la recente proposta (targata Fratelli d’Italia) di insegnare l’arte venatoria a scuola per rimarcare uno dei tema roventi che hanno portato alla mobilitazione “Viva i Nidi”: l’ingresso, appunto, di volontari nei servizi educativi all’infanzia lombardi. Occasione l’assemblea unitaria di ieri, aperta anche ai genitori, organizzata nella sede regionale della Cgil a Milano.

Ed è proprio un papà ad avere espresso tutta la sua preoccupazione solo a “pensare di affidare la mia bimba di 14 mesi a qualcuno che non si sa chi è, quale sia la sua formazione. Come fare per sensibilizzare di più? E perché si sta andando verso questo?” ha chiesto.

Con i fantomatici volontari il Far West dei nidi rischia di aumentare. E se uno fosse pedofilo?” ipotizza Elena Passerini. Nel suo intervento la Presidente di Genitori democratici tocca il nervo scoperto, quello culturale, di scelte politiche di questo tipo: “il problema della cultura patriarcale non è stato superato – ha detto -. Non si capisce cosa è violenza. Violenza è un apprendimento. Avere nidi di qualità significa mettere veri anticorpi per mitigare l’apprendimento della violenza. La questione va oltre il sindacale, è culturale, alla base della democrazia”.

Anche le educatrici, presenti in stragrande maggioranza in una sala con un solo educatore, hanno espresso i loro forti timori sui volontari, sulla loro preparazione rispetto alle esigenze dei bambini, anche quelli disabili, e ai progetti  di equipe. Ed un coro di indignato stupore si è sollevato quando hanno saputo, da Pirovano, che Regione all’incontro davanti al Prefetto ha risposto che questi volontari potrebbero essere educatrici in pensione. “Questo è un lavoro usurante, fare una proposta del genere significa non considerare e non rispettare il tipo di lavoro che si fa con i bambini” attacca la sindacalista.

La risposta che fa sintesi ai vari ‘che fare?’ arriva proprio da lei: “Intanto partecipiamo ancora più numerosi al nuovo presidio di martedì 25 febbraio, dalle ore 16, sotto il Pirellone. Educatrici, educatori, genitori. Ci saranno anche delle studentesse in scienze dell’educazione, ci hanno scritto mandando la loro solidarietà. Saranno le vostre future colleghe” ha detto Pirovano, sottolineando l’importanza di questa alleanza, anche intergenerazionale, “alla base del senso stesso dell’asilo nido”.

Non sono solo i volontari al centro della delibera contestata (Dgr 2662/2019) che sarà votata da Regione mercoledì 26 febbraio: ai sindacati non piacciono né i 205 giorni di apertura dei nidi invece che le 42 settimane previste dal contratto nazionale, né prevedere un educatore ogni 8 bambini, senza considerare che i piccoli hanno età ed esigenze diverse.

Questa delibera così com’è rappresenta una retrocessione – sottolinea Pirovano -. Regione Lombardia ci vuole allontanare dall’obiettivo, previsto dalla normativa nazionale, dell’asilo nido di qualità come diritto per le bambine e i bambini”.