18 Apr 2024
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DPI per il personale sanitario e socio sanitario assistenziale / I sindacati attaccano Regione Lombardia

Vanoli (Fp Cgil): “Queste lavoratrici e lavoratori stanno lavorando per salvare la vita a tutti. Devono essere tutelati!”

25 mar. – Le foto postate ieri sulla pagina Facebook della Fp Cgil Lombardia sono un pugno nello stomaco, necessario a rappresentare la gravità della situazione. Mascherine a striscioline o con gli assorbenti, calzari fatti con i sacchi neri della spazza, così per proteggersi dal virus ma non dal rischio di spezzarsi le ossa scivolando. Questa la situazione per tantissime lavoratrici e lavoratori della sanità e del socio assistenziale impegnati nella trincea del coronavirus.

“Continueremo a denunciare le condizioni in cui sta operando il personale sanitario, socio sanitario e i Medici di Medicina Generale e di Continuità Assistenziale finché non otterremo i giusti interventi per la loro protezione e il contenimento del contagio da Covid-19. Queste lavoratrici e lavoratori stanno lavorando per salvare la vita a tutti. Devono essere tutelati!” commenta, sempre su Fb, la segretaria generale della categoria Manuela Vanoli.

I sindacati ieri hanno inviato una lettera di fuoco al Presidente della Regione Attilio Fontana e all’Assessore al Welfare Giulio Gallera, dopo aver verificato che nelle strutture sanitarie, ma anche nelle case di riposo, viene chiesto a lavoratrici e lavoratori di misurarsi la febbre e di autocertificare  di non essere stati contagiati dal coronavirus. Una disposizione dettata proprio dall’ultima delibera regionale e che scarica le responsabilità penali sugli operatori.

“Regione Lombardia prima annuncia misure a tutela della salute delle lavoratrici e dei lavoratori e poi, alla prova dei fatti, li prende in giro. È inaccettabile!” sostengono Fp Cgil – Cisl Fp – Uil Fpl Lombardia, denunciando anche, appunto, la carenza di dispositivi di protezione individuale e come si cerca di sopperirvi.

Si metta subito fine a questa vergogna, che scredita come non mai l’istituzione lombarda.

Medici, infermieri, tecnici, operatori socio sanitari e ogni altro lavoratore e lavoratrice delle strutture ospedaliere pubbliche e private, ASP, RSA, inclusi i dipendenti delle cooperative sociali, in quanto particolarmente esposti al contagio vanno protetti e monitorati attraverso i tamponi. Lo ribadiamo: va adottata una profilassi specifica” continuano le sigle.

Lanciando anche l’allarme – aggravato dalla drammatica notizia del suicidio di un’infermiera dell’ospedale San Gerardo di Monza – dello sforzo che stanno facendo le lavoratrici e i lavoratori in prima linea, anche di tenuta psicologica, con lo stress che galoppa col virus. “A Regione diciamo: questo è un preciso segnale cui provvedere da subito!”, rivendicano.

Il protocollo siglato oggi con il Ministero della Salute deve rappresentare un passo in avanti per la tutela della salute e sicurezza delle operatrici e operatori della sanità e dei servizi socio sanitari assistenziali, dei medici, dei medici delle cure primarie e di continuità assistenziale. Saremo in prima fila, come categoria, per farlo rispettare in tutti gli ambienti di lavoro” chiude Vanoli.