27 Apr 2024
HomePubblicazioneAler Milano e Covid-19 / Ferie o non ferie

Aler Milano e Covid-19 / Ferie o non ferie

L’azienda di edilizia residenziale obbliga i dipendenti a far uso delle ferie per via della sospensione delle attività. Il questionario della Fp Cgil viene duramente attaccato dalla direzione aziendale, ma la categoria risponde a suon di funzione sindacale e di norma

26 mar. – “L’azienda, per coprire le riduzioni di attività dovute alle misure restrittive, ha obbligato lavoratrici e lavoratori a utilizzare 10 giorni di ferie complessive, si tratti sia del 2019 sia del 2020”. Così Lidia Speranza, coordinatrice Fp Cgil all’Aler di Milano, nell’introdurci a una delle esperienze che il Covid-19 sta facendo fare a diversi luoghi di lavoro. “Noi non abbiamo condiviso questa scelta e abbiamo chiesto all’azienda di prevedere un ricorso massiccio allo smart working come modalità ordinaria di lavoro e laddove non fosse possibile – visto che Aler stessa ci considera dipendenti pubblici – di prevedere l’esenzione dalle attività considerandole, come prevede la normativa per le Pa, svolte a tutti gli effetti di legge e di retribuzione”.

Cosa vi hanno risposto? “Hanno comunicato a tutte le lavoratrici e i lavoratori l’obbligo di utilizzare altri 5 giorni di ferie. Di fatto, molti dipendenti che hanno esaurito le ferie del 2019 si sono ritrovati a utilizzare 10 giorni di ferie del 2020 non ancora maturate”.

Come avete replicato? “Abbiamo, attraverso un questionario, sondato l’opinione di tutti i dipendenti. Ponendoci a monte questa domanda: se dopo il 15 aprile l’emergenza non dovesse rientrare e le misure restrittive dovessero proseguire, non vorremmo che la direzione aziendale decidesse di continuare a chiedere giorni di ferie. Il diritto alle ferie è un bisogno fondamentale di recupero psico-fisico per ogni lavoratore, sancito dalla nostra Costituzione” afferma la sindacalista.

Questo il sondaggio che la Fp Cgil ha rivolto ai lavoratori dell’azienda di edilizia residenziale: “Preferisci utilizzare le ferie con la copertura della retribuzione al 100? O preferiresti il ricorso agli ammortizzatori sociali che prevedono però la riduzione della retribuzione all’80%, per i soli giorni di ferie che vanno compensati con la cassa, preservando quindi i giorni di ferie? Ovviamente con effetto retroattivo”.

Cosa hanno risposto lavoratrici e lavoratori? “Ti dico cosa ha fatto l’azienda quando ha saputo di questa iniziativa: ha contestato la nostra organizzazione sindacale con una lettera pubblica del Direttore generale Domenico Ippolito, considerando la nostra azione irrispettosa , soprattutto per la fase che stiamo vivendo, e sostenendo di aver agito a tutela dei lavoratori e nel rispetto delle norme”.

A questa lettera la Fp Cgil di Milano – con il segretario generale Cremonesi e la stessa coordinatrice Speranza – ha ribattuto con una lettera aperta al Direttore generale e a tutti i lavoratori dell’Aler, sottolineando, tra gli altri aspetti,  provocatoriamente, che “le decisioni aziendali non si dovrebbero discutere, non interessa un’opinione su ciò che li riguarda”. Peccato che la funzione di un’organizzazione sindacale vada in tutt’altra direzione. Vedi ricordare al Dg il decreto legge 18 del 17 marzo 2020: all’articolo 87 prevede, esaurite le ferie pregresse, che le amministrazioni “possano esentare il personale dal servizio. Il periodo di esenzione dal servizio costituisce servizio prestato a tutti gli effetti”. Così la norma, cui il sindacato aggiunge: “Quindi pagato al 100%”.

Torniamo al questionario, i dipendenti Aler Milano sono 900. “Finora hanno risposto in 130. Il 90% chiede il ricorso agli ammortizzatori per non perdere ferie” riferisce la delegata.