29 Mar 2024
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Covid-19 / Più risorse, più sicurezza, più prevenzione

Lettera di Fp Cgil – Cisl Fp  – Uil Fpl lombarde all’Assessorato Regionale al Welfare

31 mar. – “La responsabilità fin oggi dimostrata non deve essere fraintesa con l’immobilismo, per queste ragioni, rappresentiamo fin da subito che qualora non ci saranno le azioni correttive denunceremo ogni violazione prevedendo anche tutte le iniziative di mobilitazione che la legge ci consente”. Durissima lettera di Fp Cgil – Cisl Fp  – Uil Fpl lombarde all’Assessorato Regionale al Welfare, per una situazione che viene definita “inaccettabile”. Più specificamente, attaccano i sindacati, “dobbiamo registrare la pressoché totale indisponibilità al confronto a tutela dei lavoratori da parte delle istituzioni e delle direzioni generali”. E ancora: “oggi nessuna risposta è stata fornita al sindacato circa le istanze e le segnalazioni fatte da parte della Regione e nelle singole aziende”.

Ne chiediamo conto a uno dei firmatari della lettera, il segretario Fp Cgil Lombardia Gilberto Creston. “Da quando è iniziata l’emergenza sanitaria con la Direzione Generale al Welfare abbiamo avuto solo due incontri in videoconferenza. Ma chiamarli incontri è improprio visto che sono stati una mera comunicazione unidirezionale da parte di Regione. Queste non sono relazioni sindacali degne di tutte le criticità che vanno affrontate, degne dell’attenzione e del rispetto che meritano tutte le lavoratrici e i lavoratori del sistema sanitario e socio sanitario coinvolti come non mai in questa dura prova del Covid-19”.

Cosa denunciate? “Provvedimenti regionali sbagliati verso gli operatori sanitari cui è stata chiesta l’auto-certificazione, poi rientrata; il mancato monitoraggio dei possibili positivi al Covid, e quindi l’assenza di tamponi; dispositivi di protezione individuale non all’altezza dell’epidemia, né per quantità né per fattura, visto che ne sono stati legittimati di improbabili, da mascherine fatte con una strisciolina o plastica e assorbenti a calzari fatti con i sacchi della spazzatura. Ma critichiamo anche che si siano aperti reparti Covid in strutture non idonee, e con personale non formato ad hoc e lasciato senza direttive specifiche. Del dramma, poi, delle case di riposo è ormai noto anche attraverso le cronache dei media”.

Cosa rivendicate? “Tutela di tutte le lavoratrici e lavoratori nei loro posti di lavoro: medici, infermieri, operatori socio sanitari, ausiliari socio assistenziali, di tutto il personale tecnico e amministrativo che opera nelle Asst, Ats, Asp, Irccs, Rsa, nonché di tutti gli addetti del settore socio-assistenziale. Inoltre, siccome tra pochi giorni saremo chiamati su due accordi, quello sulle risorse aggiuntive regionali e quello relativo al decreto legge 18/2020 (“Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19” – ndr), segnaliamo che prima di firmarli vogliamo precise garanzie”.

Quali? “Per le Rar vanno stanziate più risorse, lo merita il personale che sta rischiando la propria vita per fronteggiare la pandemia. In merito al Dl 18, grazie al quale alla Lombardia sono stati assegnati oltre 41 milioni di euro per il personale sanitario, ribadiamo di volere una ripartizione del fondo per ‘teste’. E chiediamo a Regione di mettere risorse per includere il personale amministrativo e quello delle aziende di servizi alla persona, coinvolte nella gestione di questa emergenza”.

Ieri i sindacati hanno scritto anche una lettera alla Direzione Generale al Welfare di Regione Lombardia rispetto alle prestazioni orarie aggiuntive per il 2020 per il personale infermieristico e i tecnici sanitari di radiologia. “Vogliamo sapere quali enti hanno richiesto un budget in merito, se queste risorse sono già state assegnate da Regione e se vengono usate per l’emergenza Covid” spiega Creston.