Fp Cgil-Cisl Fp-Uil Fpl regionali scrivono al Presidente Attilio Fontana e all’Assessore al Welfare Giulio Gallera. Creston (Fp Cgil): fondamentale definire e delimitare le aree di contagio nelle strutture
17 apr. – “In questo momento riteniamo prioritario bloccare il diffondersi della pandemia ad opera degli operatori sanitari e non, specie per coloro che operano nei settori più deboli come le ASP, le RSA e le comunità assistenziali. La priorità nasce anche dalla necessità di certificare l’eventuale positività degli operatori anche ai fini del riconoscimento da parte dell’INAIL di infortunio/malattia professionale. Infatti molti, troppi operatori sono stati allontanati dal posto di lavoro in quanto presentavano sintomi riconducibili al COVID-19 senza aver effettuato alcun tampone”. Le categorie di Cgil Cisl Uil della Funzione Pubblica hanno scritto oggi a Regione Lombardia in merito ai test sierologici e tamponi per tutte le lavoratrici e lavoratori della sanità e del socio sanitario assistenziale che, dagli ospedali alle Rsa, sono impegnati nell’emergenza epidemiologica.
“Abbiamo appreso che il comitato tecnico scientifico nazionale impegnato contro il COVID-19 ha definito e validato i criteri e le caratteristiche dei test sierologici che dovranno essere utilizzati per la campagna nazionale, diversi da quelli adottati dal Policlinico San Matteo di Pavia – scrivono i sindacati -. Nella certezza che Regione Lombardia abbia valutato idonei i criteri scientifici adottati dal Policlinico San Matteo, non comprendiamo la road map stabilita dalle istituzioni regionali di partire da alcune realtà mettendo in secondo piano altre”.
Regione Lombardia, nello spingere per la ‘fase 2’, riaprendo in modo ‘ordinario’ le attività dal prossimo 4 maggi, ha proposto un piano ‘4D’: distanziamento (di 1 m tra persone), dispostivi di protezione individuale per le persone, digitalizzazione (smart working), diagnosi, con i test sierologici che partiranno dal 23 aprile, in ordine sparso sul territorio.
“Riteniamo fondamentale partire con immediatezza dagli operatori sanitari e socio–sanitari che operano su tutto il territorio regionale attualmente in servizio e coloro che devono rientrare al lavoro non soltanto con i test sierologici ma anche dai tamponi” sottolineano le rappresentanze dei lavoratori.
Per Gilberto Creston, segretario Fp Cgil Lombardia, “È di fondamentale importanza per salvaguardare tutti gli operatori sanitari e sociosanitari, oltre che i pazienti, riuscire a definire e delimitare le aree di contagio oggi presenti all’interno di tutte le strutture sanitarie e sociosanitarie della Lombardia”.