25 Apr 2024
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Covid-19 / Indetto lo stato di agitazione all’Istituto Palazzolo-Don Gnocchi

Guarneri (Fp Cgil Milano): comportamenti desolanti sul piano etico, gravi sul piano sindacale. Chiediamo unitariamente all’Istituto di ritirare la dichiarazione di non gradimento delle denunce dei lavoratori e alla Ampast di annullare sospensioni cautelari e procedimenti disciplinari

21 apr. – Proclamato lo stato di agitazione alla Fondazione Don Gnocchi. I sindacati milanesi respingono al mittente – la direzione dell’istituto – le intimidazioni fatte ai lavoratori che hanno denunciato la situazione nella residenza per anziani. La magistratura sta indagando sulle centinaia di persone ospiti delle strutture decedute nel corso dell’epidemia Covid-19 e la Don Gnocchi rientra nell’inchiesta. Non solo – come si apprende dalla stampa – è stata perquisita la sede di via Palazzolo ma anche quella della cooperativa Ampast, da cui dipendono operatrici e operatori della Rsa (circa 700).

“Mentre decine di pazienti sono morti e molti di loro soffrono colpiti dall’infezione da coronavirus; mentre  molti inservienti e operatori sanitari si sono ammalati prestando  le loro cure alle persone fragili ricoverate; mentre  la magistratura ha avviato una indagine per verificare se vi sono stati comportamenti dolosi o gravemente colposi nella diffusione del virus all’interno dell’Istituto e per le molte morti; la direzione dell’Istituto Don Gnocchi ha dichiarato di non gradire i lavoratori che hanno denunciato ciò che accadeva all’interno dell’Istituto, chiedendo alla Cooperativa Ampast di avviare  un procedimento  disciplinare  nei  loro  confronti,  con immediata sospensione dal lavoro – dichiarano Fp Cgil – Cisl Fp – Uil Fpl milanesi – . Si tratta  di una grave intimidazione, la richiesta ai lavoratori di comportamenti omertosi, che non può essere accettata. Per questa ragione proclamiamo lo stato di agitazione e chiediamo alla Direzione dell’Istituto Don Gnocchi di ritirare la propria dichiarazione di non gradimento e alla Cooperativa Ampast di revocare le sospensioni cautelari oltre che i procedimenti disciplinari avviati”.

Per la segretaria Fp Cgil Isa Guarneri “è desolante sul piano etico constatare simili atteggiamenti da parte della Fondazione e della Cooperativa, oltre che essere un fatto grave sul piano sindacale. La Magistratura farà la sua parte e noi la nostra”.