16 Apr 2024
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Sanità privata e Rsa : sciopero il 18 giugno per il rinnovo dei contratti

In Lombardia Aris e Aiop dichiarano la propria volontà a chiudere la vertenza contrattuale. Creston (Fp Cgil): “A livello unitario, abbiamo chiesto loro di esplicitarlo”

20 mag. – Rispetto, dignità, tutele, salario. Le parole chiave che accompagnano il volantino unitario lombardo in vista dello sciopero nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità privata e delle Rsa, proclamato per il prossimo 18 giugno, fanno da cornice alla rabbia degli operatori di questi due settori, con il contratto fermo rispettivamente da 14 e da 8 anni.

Nel chiedere un incontro urgente al ministro della Salute, Roberto Speranza, e al presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, i segretari generali di Fp Cgil-Cisl Fp-Uil Fpl Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli e Michelangelo Librandi, vanno giù duro, come merita questa vertenza: “La misura è colma, da 14 anni i lavoratori della sanità privata e da 8 quelli delle Rsa non vedono alcun aumento a fronte di profitti delle imprese che continuano a crescere grazie al contributo pubblico. È una vergogna. Caro Ministro, Caro Presidente, vi siete sempre dimostrati attenti nel vostro esercizio della funzione istituzionale alle ragioni del lavoro, della giustizia sociale e della necessità che la relazione tra pubblico e privato fosse equilibrata e a garanzia dei diritti dei cittadini. Ora vi chiediamo di adoperarvi per i lavoratori che garantiscono quei servizi e che meritano di vedersi rinnovato il contratto. Non possiamo più giudicare affidabili soggetti datoriali che nel corso di questi mesi hanno disatteso ogni impegno, non solo quelli convenuti ai tavoli negoziali, ma anche quelli contratti ai tavoli istituzionali”.

Proprio questa mattina, in video conferenza con il coordinamento regionale sanità, il segretario Fp Cgil Lombardia ha informato che, all’ultimo incontro con Aris e Aiop lombarde, i sindacati hanno ribadito le richieste per mettere fine a una vergogna che va avanti da tempo inaccettabile e hanno confermato la mobilitazione. “Al tavolo ha partecipato anche Guerrino Nicchio, capo delegazione di Aiop nazionale – sottolinea Creston -. Le controparti regionali si sono dette favorevoli alla chiusura delle vertenza contrattuale e noi abbiamo chiesto loro di formalizzarlo pubblicamente. Hanno detto che valuteranno e ci faranno sapere”.

Anche se il livello regionale, come ricorda Creston, “non è deputato a trattare sulla parte economica del contratto nazionale, abbiamo insistito in materia, con l’obiettivo di convincere Aris e Aiop a dare indicazioni alle aziende associate ad erogare, attraverso confronti sindacali, riconoscimenti economici alle lavoratrici e ai lavoratori. Ma su questo punto c’è stata purtroppo una pressoché totale indisponibilità delle controparti, giustificata da una serie di problematiche nei rapporti con Regione Lombardia rispetto al budget legato alla gestione dell’emergenza sanitaria da Covid-19”.

Mentre a livello territoriale, qualche azienda, vedi quelle del gruppo San Donato, ha proceduto direttamente a farlo, senza coinvolgere le rappresentanze sindacali.

In molte Regioni si sta procedendo alla risoluzione degli accreditamenti, tema che vi riproponiamo come cruciale nell’ambito della discussione del Patto della Salute – scrivono nella lettera citata i segretari generali di Fp Cgil-Cisl Fp-Uil Fpl -. I datori di lavoro si definiscono, impropriamente, la componente di diritto privato del sistema sanitario nazionale, volendo far riferimento ai rapporti che intercorrono tra le loro aziende e gli enti pubblici. Ebbene questi rapporti sono regolati da vincoli non solo regolativi, normativi ma anche etici e queste imprese li violano non riconoscendo la giusta ed equa retribuzione ai lavoratori grazie ai quali fanno profitto utilizzando risorse del sistema pubblico. Siamo certi che difronte a questa ingiustizia le istituzioni si adopereranno per ripristinare una corretta modalità di relazione non solo tra le parti negoziali ma nel riaffermare il principio che i soggetti che operano in convenzione, accreditamento o concessione con il sistema pubblico devono operare nel rispetto dei diritti del lavoro oltre che delle norme che regolano il rapporto tra soggetti pubblici e privati”.

La pandemia non consente tutte le modalità di protesta e conflitto, ma i sindacati si stanno organizzando, dai social ad assemblee da svolgere ente per ente su piattaforma aziendale, e con altre iniziative che verranno programmate nei prossimi giorni. Il segretario generale Cgil Maurizio Landini in questi giorni lo sta ribadendo: anche il digitale offre strumenti per la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori e la libertà sindacale. (ta)