29 Mar 2024
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Lo smart working al Comune di Cremona

Salami (Fp Cgil): inserito già nel 2018 nel decentrato su pressing della Cgil, con l’obiettivo della misurazione degli obiettivi

30 giu. – Giorgio Salami, informatico, è dipendente del Comune di Cremona, all’ufficio elaborazione dati. Fautore, in tempi non sospetti, dell’importanza dell’innovazione tecnologica nelle pubbliche amministrazioni, si è trovato a gestire sotto il Covid-19, in uno dei territori più colpiti dal virus, il lavoro da remoto di colleghe e colleghi, 159 in tutto.

Nel nostro contratto decentrato 2018, lo smart working l’abbiamo richiesto noi Cgil: non è proprio così casuale che l’amministrazione fosse pronta e sia riuscita a mettere in condizione di lavorare così tanta gente” rileva il delegato Fp Cgil e coordinatore della Rsu, ricordando come a un direttivo della categoria di anni fa avesse già posto il tema dell’informatica “come una delle attività core delle Pa e degli enti”.

Per evitare la diffusione del contagio nella fase emergenziale più acuta, la ministra Dadone ha reso il lavoro agile modalità ordinaria delle pubbliche amministrazioni e ora, visti i risultati, pensa di renderne strutturale una quota. “Le prestazioni alla cittadinanza sono state garantite, i servizi hanno tenuto. Ma bisogna investire in strumentazione e in formazione, per rendere meglio e in modo più efficace” sostiene Salami.

A Cremona avete avuto problemi? “Penso come quelli che hanno avuto un po’ tutti i dipendenti pubblici e non solo loro. Legati alla connettività o a pc personali un po’ vecchi e magari da condividere in famiglia. Un po’ di confusione iniziale a mettere in asse e in rete tutti c’è stata ma, ripeto, il Comune di Cremona – grazie alla Cgil – il salto innovativo, che in primis è di tipo culturale, lo aveva già fatto – risponde Salami -. Il nostro puntello sindacale è sempre stato la misurazione degli obiettivi, per cui inserire il 10% di smart working nel decentrato era funzionale al miglioramento del sistema di valutazione, oltre che utile a nuovi approcci organizzativi” aggiunge. (ta)