28 Mar 2024
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Ambito territoriale di Carate Brianza / Siglato Protocollo sugli incentivi per le funzioni tecniche

Goldonetto (Fp Cgil Monza Brianza): un grande risultato. Finisce la penalizzazione delle dipendenti dei servizi sociali

16 lug. – “La necessità di sottoscrivere un protocollo territoriale è nata dalla possibilità di erogare gli incentivi previsti dall’art. 113 del codice degli appalti per coloro che si occupano di bandi per servizi e forniture. Le dipendenti dei servizi sociali dei comuni afferenti all’Ambito territoriale di Carate Brianza, nonostante si occupassero autonomamente dei bandi, finora non avevano percepito alcun incentivo, contrariamente, invece, ai colleghi dipendenti degli stessi Comuni”. Tania Goldonetto, segretaria generale Fp Cgil Monza Brianza, definisce “un grande risultato” il protocollo d’intesa territoriale siglato dai sindacati, lo scorso 7 luglio, con i dodici comuni dell’Ambito territoriale di Carate Brianza in materia di servizi socio-assistenziali, socio educativi e socio sanitari e i sindacati.

Questo incentivo è un accantonamento obbligatorio che l’ente deve mettere in previsione nel momento in cui procede con un bando per opere pubbliche o, appunto, per la fornitura di beni e servizi” spiega Goldonetto ricostruendo il periodo di impegno, iniziato quasi un anno fa con Veronica Borroni, responsabile dell’Ufficio di Piano dell’Ambito territoriale di Carate, per rimediare alla penalizzazione di queste lavoratrici. “Il servizio sociale dell’ambito di Carate è stato costituito tantissimi anni fa perché, viste le carenze di personale, i Comuni hanno deciso di afferire le proprie dipendenti (che magari erano una per un Comune e tre per un altro) in un unico Ambito che gestisce tutto il territorio. Queste lavoratrici si occupano in modo autonomo anche dell’acquisto dei servizi e forniture utili per lo svolgimento della loro attività ma, non avendo un regolamento interno con i criteri di distribuzione delle risorse in base alle attività svolte, finora non hanno percepito neanche un euro”.  

Ogni Comune ha dovuto deliberare l’addendum ai propri regolamenti interni. “Sì, per la possibilità di riconoscere questo incentivo economico alle lavoratrici che finalmente ora riusciranno a percepirlo – sottolinea Goldonetto -. L’incentivo accantonato è previsto nella quota massima dell’80% del 2% del capitolato. L’Ambito territoriale gestisce a livello associato i bandi, che sono di milioni di euro, ed era necessario ricontrattare gli incentivi per rimodularli su questo tipo di gestione”. (ta)