24 Apr 2024
HomePubblicazioneMinistero Interno / “Più risorse per le lavoratrici e i lavoratori dell’amministrazione civile”

Ministero Interno / “Più risorse per le lavoratrici e i lavoratori dell’amministrazione civile”

I sindacati nazionali chiedono un confronto alla Ministra Lamorgese per il personale civile del Ministero dell’Interno. Ferraccio (Fp Cgil Lombardia): “un tavolo necessario e urgente”

14 sett. – Fp Cgil – Cisl Fp e Uil Fpl nazionali hanno scritto alla Ministra Lamorgese chiedendo un confronto per parlare di: “incremento strutturale del fondo risorse decentrate di almeno 12 milioni di euro, adeguamento dell’indennità di amministrazione a quella corrisposta al personale della Giustizia, immissione di nuovo personale”.

Il dialogo su queste tematiche è ormai fermo da dicembre 2019, quando i sindacati avevano ottenuto la disponibilità della Ministra a trovare valide soluzioni alle problematiche esposte.

Lavoratrici e lavoratori dell’amministrazione civile dell’Interno hanno retribuzioni e condizioni di lavoro da migliorare. Vedi il fondo risorse decentrate, quello che premia la produttività, che si tradurrà nel 2021 in circa 50 euro lordi pro-capite, o l’irrisoria indennità di amministrazione. Poi ci sono le carenze di personale che aumenteranno ancor più con i prossimi pensionamenti, gravando enormemente sui carichi e l’organizzazione del lavoro.

È necessario che quanto prima si apra un tavolo in cui vengano sviluppate politiche di supporto per un equo riconoscimento a tutti i livelli di lavoratrici e lavoratori e si faccia fronte a ulteriori nuove assunzioni, oltre alle 350 posizioni da funzionari amministrativi bandite con il concorso ‘RIPAM’, necessarie al corretto svolgimento di tutte le attività e lanciando ulteriori nuovi bandi di concorso ad ampio raggio di adesione” afferma Andrea Ferraccio, coordinatore Fp Cgil Lombardia.

Il sindacalista aggiunge che “i dipendenti dell’Amministrazione Civile dell’Interno, durante questi mesi, hanno dato il meglio per i territori colpiti dall’emergenza pandemica. Ma, a prescindere, l’aumento dei livelli retributivi, unitamente all’aggiornamento della classificazione del personale, potranno essere una risposta efficace al grande apporto costantemente dato a tutta la cittadinanza e per rendere la pubblica amministrazione attrattiva alle migliori risorse che si affacceranno al mondo del lavoro e che vorranno mettersi al servizio della collettività”. (ta)