23 Apr 2024
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NO al nuovo contratto nazionale Avis

Fp Cgil lancia una petizione per contestare l’intesa separata e far riaprire le trattative

20 ott. – La Fp Cgil lancia una petizione su change.org per contestare il nuovo contratto nazionale dei dipendenti Avis e chiedere che si riaprano le trattative per cambiarlo. Quello dell’Associazione Volontari Italiani del Sangue è un contratto separato: lo scorso 9 ottobre la Fp Cgil non l’ha firmato, a differenza delle categorie di Cisl e Uil, per averne valutato “insufficienti le quantità economiche e i contenuti normativi”, come ha raccontato il segretario Michele Vannini nella video assemblea organizzata nei giorni scorsi con iscritte, iscritti e simpatizzanti della categoria del quadrato rosso.

Michele Vannini

L’anomalia di questo nuovo contratto, che mancava da 7 anni, è che riguarda il triennio 2020-2022.  Vannini spiega che così “si bypassa a piè pari il triennio su cui abbiamo posizionato unitariamente tutti i contratti del terzo settore e, soprattutto, una trattativa iniziata sul rinnovo del contratto 2017-2019. Non si capisce l’imposizione di Avis alle organizzazioni sindacali e alle lavoratrici e lavoratori  di un salto secco di contratto nazionale”. Salto che significa perdita del riconoscimento economico, appunto, di un intero triennio.

Un altro punto critico riguarda, per Vannini, “il potere unilaterale sulle flessibilità del lavoro e gli istituti premianti” che viene dato ai datori di lavoro che possono così trattare diversamente i lavoratori.

In assemblea, a dettagliare i vari passaggi di un percorso ostico è stata Simona Ricci che per la Fp Cgil ha partecipato alle trattative. Anche lei ha ripreso la problematica della “discrezionalità” che questo nuovo contratto porta, ad esempio, “dal punto di vista della retribuzione di incarichi di responsabilità” a una minima parte dei dipendenti. Insieme, tra gli altri, al peggioramento del diritto allo studio (viene introdotta una classificazione per cui, in base al numero di dipendenti delle sezioni Avis, si riduce il numero delle ore a disposizione), del part-time (“finora il minimo era di 12 ore, ora c’è la derogabilità del tetto minimo a livello aziendale”) e del trattamento economico dell’apprendistato.

Simona Ricci

La Fp Cgil è il sindacato più rappresentativo in Avis – Ricci racconta che una verifica in merito è stata richiesta dalla categoria in una nota a verbale il 26 settembre, quando Cisl e Uil hanno firmato la preintesa contrattuale – e chiede alle lavoratrici e lavoratori di respingere un contratto in cui c’è tanto da “migliorare e innovare”, a partire dal recupero del triennio economico 2017-2019: occorre fare pressione, il tavolo va fatto riaprire. (ta)