26 Apr 2024
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Una lotta internazionale per la cultura e il servizio pubblico

Dichiarazione comune FP Cgil – CGT Culture – PCS Culture Group: “Noi, insieme, dobbiamo riaffermare che la cultura non è né una merce né un supplemento dell’anima, che è essenziale per incontrare, condividere e costruire un mondo  giusto, libero, diverso e felice, essenziale per il rinnovamento della società e della democrazia”

27 ott. – “La crisi che stiamo attraversando è una crisi sanitaria ed economica di rara violenza. Ma è prima di tutto una crisi sistemica, quella di un modello che si esaurisce, quella del capitalismo, un modello di sviluppo il cui danno alla crescita culturale, all’ambiente e agli esseri viventi è ormai simile all’ecocidio”. Così nella dichiarazione comune della FP Cgil insieme ai sindacati CGT Culture (Francia) e PCS Culture Group (Regno Unito) per rilanciare la cultura e il servizio pubblico culturale e tutelare le lavoratrici e i lavoratori del settore.

Un settore che rischia sempre più di franare per gli effetti della pandemia di oggi, delle politiche di austerità e i continui tagli (il bilancio comunitario ne prevede un altro del 20% nel periodo 2021-2027) e con le continue riduzioni del perimetro pubblico a favore di gestioni privatistiche. Ciò genera dumping salariale, precarietà, perdita di diritti, licenziamenti.

“Se il futuro è fatto di tante incertezze, occorre uno sforzo innovativo anche nelle nostre prassi rivendicative che ponga al centro della nostra azione la riconquista del primato dei servizi pubblici nelle politiche pubbliche ampliandone il perimetro di azione. E noi vogliamo cogliere l’opportunità straordinaria per costruire insieme e democraticamente, con spirito solidale, un’alternativa sostenibile. La nostra lotta contro i modelli di mercificazione della cultura,  di consumismo culturale deve superare i confini dei nostri Paesi ed acquisire una dimensione di lotta e di solidarietà internazionale in difesa di tutti i lavoratori dei servizi pubblici alla cultura” sostengono i sindacati.

Qual è sono, allora, la visione per invertire rotta rilanciando il valore della cultura e del servizio pubblico culturale? “È giunto il momento di immaginare dei servizi pubblici orientati in primo luogo verso i cittadini e le comunità in tutti i territori, in tutte le loro componenti e in tutte le loro differenze, ma anche in tutte le loro potenzialità. L’arte e la cultura ci tengono in piedi, ci collegano al mondo, danno carne alla vera solidarietà, sono essenziali per l’esercizio della nostra libertà e della nostra umanità. Essere attivamente coinvolti nello sviluppo della democrazia culturale significa necessariamente fare campagna per forti politiche pubbliche culturali, assunte con chiarezza dalle autorità pubbliche” sottolineano FP Cgil – CGT Culture – PCS Culture Group.

I punti di lotta e rivendicazione sindacale sono: rafforzamento e miglioramento del servizio pubblico culturale; democrazia culturale; buona occupazione e lavoro dignitoso; risorse umane ed economiche adeguate; nuovo modello di sviluppo socio culturale, “partecipativo e solidale”; contrasto a precarietà, dumping sociale, privatizzazioni, “sfruttamento spudorato” delle lavoratrici e dei lavoratori degli appalti pubblici.