31 Oct 2024
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TUTTO SULLE SOLITE SPALLE, QUELLE DELLE LAVORATRICI E LAVORATORI DEL SISTEMA SOCIO SANITARIO LOMBARDO. REGIONE PASSI DALLE PAROLE AI FATTI!

Comunicato stampa CGIL e FP CGIL della Lombardia

Milano, 5 novembre 2020  – Dopo quanto successo con lo scoppio della pandemia e con una seconda ondata ampiamente annunciata, Regione Lombardia si fa trovare ancora una volta impreparata.

Le conseguenze della mancanza di previsione e programmazione regionale ricadranno, una volta di più, sulle lavoratrici e i lavoratori della sanità e del sistema socio sanitario, oltre che mettere a rischio la presa in carico di tutte le persone che, per il Covid o per patologie o difficoltà, hanno il diritto di essere curate e di poter essere salvate.

La miopia irresponsabile di Regione non trova più scusanti se mai ce ne fossero state. E il ringraziamento del Presidente Attilio Fontana a medici, operatori sanitari e socio sanitari per “il peso maggiore” che “grava ancora” sulle loro spalle sa di ipocrisia. Quando ben poco è stato fatto, a partire da nuove assunzioni e potenziamento dei servizi territoriali, per supportare in modo concreto l’impegno, la fatica, i rischi di tutti questi lavoratori.

A fronte di questa carenza di risposte concrete, le ‘allisciate’ del Presidente Fontana che ricorda le perdite di operatori e le ricadute fisiche e psicologiche su quelli che restano, e a cui vengono ancora richiesti  – pure facendo leva sul senso etico – sforzi, sono francamente inaccettabili oltre che urticanti. Le lavoratrici e i lavoratori sono comprensibilmente arrabbiati e sempre più demotivati, per quanto ligi – loro sì – a senso di responsabilità e dovere.

La prima ondata è stata l’inaspettato – ma, ricordiamolo, con un piano pandemico regionale non aggiornato da 10 anni -. E mentre i dati delle persone contagiate, dei ricoveri in terapia intensiva e delle vittime salgono impietosamente, la seconda ondata mette la Lombardia nella zona rossa. Della vergogna, aggiungiamo come Cgil e Fp Cgil regionali.

Una vergogna che i vertici di Palazzo Lombardia dovrebbero provare per rimediarvi il prima possibile. Diversamente, dell’essere senza vergogna dovranno rispondere alle lavoratrici e lavoratori, alle cittadine e cittadini.