24 Apr 2024
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“Pubblico per il pubblico, lavoratori uniti per dare cure e servizi ai cittadini”

Venerdì 13 novembre giornata di mobilitazione unitaria in solidarietà delle lavoratrici e dei lavoratori del sistema sanitario  

10 nov. – C’è chi nega il coronavirus e chi lo affronta in particolare per lavoro, per dare cura e assistenza alle persone. Per dare sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori della sanità, sempre in prima fila e figuriamoci con la pandemia, Cgil Cisl e Uil della funzione pubblica organizzano una giornata di mobilitazione per il prossimo venerdì 13 novembre“davanti agli ospedali e ai luoghi simbolo di diverse città italiane(e, laddove sia difficile garantire la presenza fisica, su piattaforme online)” – chiamando all’appello solidale le lavoratrici e i lavoratori del lavoro pubblico. L’iniziativa segue l’indizione dello stato di agitazione unitario ed è nel suo alveo, rivendicando nello specifico per questi operatori sanitari “il diritto a lavorare in sicurezza, il rinnovo dei contratti e nuove assunzioni”. Ma anche innovazione, come per tutte le pubbliche amministrazioni.

“Le lavoratrici e i lavoratori pubblici danno massimo sostegno e priorità a tutto il personale sanitario. È assolutamente necessario garantire loro di lavorare in sicurezza, assicurandogli costantemente dispositivi di protezione individuale, tamponi e sorveglianza sanitaria. Non è accettabile che proprio chi ci protegge debba lavorare in condizioni di scarsa sicurezza – dichiarano i sindacati -. Tante sono le lamentele che arrivano dai luoghi di lavoro per la mancata osservanza delle procedure di contenimento del virus. Se non ci occupiamo di mettere in sicurezza il personale sanitario, mettiamo a rischio la loro salute e anche quella dei cittadini e il servizio di cura”.

L’urgenza di assumere nuova forza lavoro è da tempo ormai alla ribalta anche delle cronache, ma per dare stabilità ai servizi sanitari occorre pure farlo stabilizzando lavoratrici e lavoratori precari. Mentre la valorizzazione professionale passerà grazie a un adeguato rinnovo contrattuale. “Non solo una gratificazione nei confronti di chi con spirito di abnegazione sta affrontando la pandemia in condizioni critiche, ma anche prima di tutto un diritto” sostengono Fp Cgil – Cisl Fp – Uil Fpl.

“Trovandoci in zona rossa abbiamo concordato con Cisl e Uil di evitare presidi in presenza  ma faremo la nostra parte – afferma Manuela Vanoli, segretaria generale Fp Cgil Lombardia -. Le lavoratrici e i lavoratori del sistema sanitario e socio sanitario sono sotto pressione e affaticati da tempo, oltre che contagiati dal Covid in numero crescente. La situazione non è facile e non aiuta nemmeno, purtroppo, il clima negazionista o i cittadini che scaricano rabbia e paure su di loro. Ma se il virus non guarda in faccia nessuno, noi lo dobbiamo invece fare: e capire quanto prima che questi operatori sono un bene per tutti, oltre che essere persone in carne e ossa da rispettare a prescindere”. (ta)