19 Apr 2024
HomeBergamoPetizione / Assistenti educatori scolastici: più tutele e più salario

Petizione / Assistenti educatori scolastici: più tutele e più salario

Lanciata da Fp Cgil e Fisascat Cisl di Bergamo su Change.org. Rossi (Fp Cgil): a queste lavoratrici e lavoratori vanno riconosciute certezze e il ruolo prezioso

9 nov. – Fp Cgil e Fisascat Cisl di Bergamo lanciano, sulla piattaforma Change.org, una petizione per le e gli assistenti educatori scolastici.

“Nella nostra provincia sono circa 1500 lavoratrici e lavoratori che, assunti (anche a tempo indeterminato) dalle cooperative sociali, seguono alunne e alunni portatori di disabilità, dalle scuole elementari alle superiori. Li abbiamo definiti una figura professionale ibrida perché, pur lavorando nelle scuole pubbliche, non sono dipendenti pubblici” spiega Roberto Rossi, segretario generale della Fp Cgil orobica.

“L’incertezza è nel loro DNA da sempre, perché se lo studente assistito si ammala o non va a scuola, la giornata di lavoro è perduta, non pagata. Ora, in quest’epoca di pandemia da Coronavirus, gli assistenti educatori scolastici vivono e vivranno una precarietà moltiplicata oltre ogni limite”. Così esordisce la petizione sindacale rivolta al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e alle ministre dell’Istruzione Lucia Azzolina e del Lavoro Nunzia Catalfo.

“La pandemia ha peggiorato le condizioni già precarie di questi lavoratori, legati come sono alle assenze degli alunni che assistono – sostiene Rossi -. Per questo con la petizione chiediamo che venga loro garantito uno stipendio a prescindere, riconoscendo sia il tempo dedicato alle attività scolastiche sia un’indennità durante la chiusura estiva. Perciò vanno anche garantite tutte le ore settimanali previste dal contratto, anche in caso di non presenza degli alunni. Va poi sanato un gap legislativo per cui anche per loro, così com’è per tutto il terzo settore, va riconosciuto il livello professionale e il ruolo prezioso per garantire la scolarizzazione a giovani portatori di fragilità”.