24 Apr 2024
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Carcere di Monza: manca personale educativo e contabile

La denuncia delle categorie di Cgil Cisl Uil. Papini (Fp Cgil): chiediamo nuove assunzioni ma anche un cambio di paradigma culturale

20 nov. – “Denunciamo la carenza di personale nel carcere di Monza ma insieme a questo denunciamo un problema che deve essere affrontato alla radice, con un significativo mutamento culturale che veda davvero l’attuazione dell’art. 27 della Costituzione italiana. Se ‘le pene devono tendere alla rieducazione del condannato’ lo Stato non può non investire in tutte quelle professionalità che con competenza e preparazione possono contribuire al processo di rieducazione. 1 educatore per 190 detenuti è un rapporto inaccettabile!”. Così Silvia Papini, Fp Cgil Monza Brianza, su Facebook. Nell’istituto penitenziario monzese è seria la carenza di personale giuridico-pedagogico e contabile e la categoria provinciale, a livello unitario, lo ha segnalato con i numeri: “Attualmente le educatrici e gli educatori in servizio presso la struttura monzese sono 3 su un totale di 6 previsti in organico e i funzionari contabili sono 2 a fronte dei 4 previsti. Il personale impegnato deve già normalmente fronteggiare la gestione di un carico di lavoro enorme: il carcere di Monza conta circa 580 detenuti mentre la pianta organica viene stimata su un’utenza regolamentare di 430” dichiarano i sindacati.

L’arrivo del Covid è stato un macigno su fondamenta già e strutturalmente in bilico. “Il silenzio alle nostre richieste è ancora assordante. Ma non demordiamo: servono nuove assunzioni e chiediamo un intervento urgente per il sistema della riabilitazione carceraria, su cu bisogna investire sia per dare la possibilità alle persone detenute di intraprendere un percorso ad hoc per il loro reinserimento sociale, sia per rispetto a professionalità centrali di questo sistema, più spesso mortificate e non valorizzate per la loro specifica e importante responsabilità, agita tra fatiche e tante difficoltà – afferma Papini -. Pari attenzione meritano le lavoratrici e i lavoratori che fanno parte dell’ossatura organizzativa, quale è, appunto, l’area contabile. Lo sciopero del prossimo 9 dicembre sarà una nuova occasione per ribadire anche queste nostre ragioni”. (ta)