28 Mar 2024
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Un 2021 tra crisi e sfide, e più femminista

Oggi Assemblea Generale Fp Cgil Lombardia. La segretaria generale Vanoli: “La nostra battaglia per la salvaguardia e insieme il rinnovamento della pubblica amministrazione diventa ancora più vitale per il nostro paese”

5 feb. – Le sfide principali della Fp Cgil in un 2021 ancora pandemico sono, oltre la tutela della salute e sicurezza delle lavoratrici e lavoratori, la campagna elettorale per il rinnovo delle Rsu nell’igiene ambientale e nelle pubbliche amministrazioni, il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, l’elaborazione delle piattaforme del settore socio assistenziale.

All’Assemblea Generale della Fp Cgil Lombardia, la segretaria generale Manuela Vanoli ha ragionato sullo scenario politico sindacale che fa i conti con la crisi sanitaria, occupazionale, economica e sociale. Pesantissimo il prezzo pagato dalle donne e proprio da loro ha esordito la dirigente sindacale, partendo dai quei 312mila posti di lavoro femminile persi nel 2020 a causa del Covid (il 70% dei 444mila totali).

In tema di politiche di genere va inoltre rafforzata la lotta per “rivendicare per le donne tutte una funzione paritaria nei diritti, nelle tutele, nelle libertà, nelle possibilità. Femministi si diventa, donne e uomini, ed è necessario diventarlo o esserlo ancora con più consapevolezza, se vogliamo un cambiamento concreto in questa nostra società” sostiene Vanoli, informando su tutta questa partita che la segreteria regionale ha assunto l’ordine del giorno che, dalla Fp Cgil Como, è stato recepito anche dal confederale territoriale.

Il quadro generale è complesso, la crisi non è più solo sanitaria e il 31 marzo scadrà il blocco dei licenziamenti, per cui i sindacati a livello confederale hanno già chiesto la proroga. “Il ruolo dei servizi pubblici assume grandissima importanza, in quanto sono gli unici in grado di garantire a tutti, senza disparità, i diritti di cittadinanza. La nostra battaglia per la salvaguardia e insieme il rinnovamento della pubblica amministrazione diventa ancora più vitale per il nostro paese” afferma Vanoli, deprecando la crisi di governo e auspicando, con il prossimo, responsabilità, lungimiranza e un pieno coinvolgimento delle parti sociali. Non a corrente alternata come è stato col precedente. “Va ricordato, infatti, che se nella prima fase della pandemia le organizzazioni sindacali sono state in rapporto stretto con il governo per la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori, siglando i Protocolli, con la seconda fase le relazioni si sono bloccate. Lo sappiamo bene come categoria visto il confronto negato rispetto ai rinnovi contrattuali e all’atteggiamento della ministra della Pa che ha convocato le parti il giorno dopo la proclamazione dello sciopero del 9 dicembre. Il momento non è certo facile – aggiunge – . Ma è anche un momento che rappresenta un’occasione storica importante, con le ingenti risorse europee (300 miliardi in sei anni) che sono state messe a disposizione dell’Italia”.

E se i servizi pubblici sono strategici per il benessere e lo sviluppo del paese, è su di essi che bisogna investire. Per questo i punti della mobilitazione unitaria che prosegue restano la tutela della salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori, il piano straordinario di assunzioni e il superamento del precariato, il rinnovo dei contratti nazionali con adeguate risorse, per riformare finalmente il sistema di classificazione e sbloccare carriere e riqualificazione professionale.

“Dobbiamo anche togliere l’alibi che non si possa procedere a un piano straordinario di nuovo reclutamento perché nella pandemia non si possono fare concorsi e che quindi l’unica soluzione possibile sia usare altre tipologie contrattuali, vedi il lavoro in somministrazione. Anche questo è un processo di privatizzazione di pezzi della pubblica amministrazione” afferma la segretaria generale.

Fino al 28 febbraio si terranno assemblee in tutti i posti di lavoro per consultare le lavoratrici e i lavoratori pubblici sulle piattaforme contrattuali unitarie, affrontando i tanti temi che incidono sulle condizioni di lavoro e la qualità dei servizi e per portare avanti la campagna unitaria ‘Rinnoviamo la PA’. “La pubblica amministrazione è l’architettura in grado di innovare il sistema paese perché è il fattore di maggiore competitività sociale nella lotta alla disuguaglianza ma anche fattore economico nel rapporto con i sistemi di sviluppo territoriale e la scommessa più grande che il nostro paese deve fare” sottolinea Vanoli.

Anche per i settori privati che erogano servizi pubblici “si è deciso di accelerare la costruzione delle piattaforme, con una particolare attenzione al contratto delle Rsa. I contratti del terzo settore avranno in più la complicazione di incrociarsi con la crisi economica che quei settori stanno attraversando”. (ta)