I sindacati contro le promesse da marinaio della Giunta, che vuole esternalizzare. Ghirotti (Fp Cgil): il servizio pubblico non guarda a logiche di profitto e questa è già una qualità
9 feb. – A forza di promesse da marinaio la fiducia viene meno. “Questa amministrazione già responsabile dell’esternalizzazione della metà della ristorazione scolastica, che ha determinato conseguenze economiche e di condizioni di lavoro peggiorative per il personale a tempo determinato assunto da Euroristorazione, colpisce anche il settore asili nido. Peccato che ad agosto 2020 è stato bandito un concorso per assumere educatori per i nidi comunali che ad oggi non ha visto alcuna prova svolta”. È così che i sindacati territoriali Cgil Cisl Uil della funzione pubblica, insieme alla Rsu, attaccano il Comune di Como, nella fattispecie l’assessora Alessandra Bonduri, che lo scorso luglio rispetto alle modifiche al regolamento comunale dichiarava che non avrebbero comportato, appunto, esternalizzazioni nei nidi.
Invece? “Ieri sera dai mass media abbiamo appreso che la Giunta inizia a smantellare il nido di Lora, proprio attraverso il regolamento. Alla rabbia per la modalità informativa adottata, in spregio alle relazioni sindacali e alle lavoratrici e ai lavoratori, si aggiunge la rabbia per il venir meno di un impegno e per la riduzione di un presidio pubblico. Abbiamo chiesto di essere convocati con urgenza” denuncia Alessandra Ghirotti, segretaria generale Fp Cgil Como.
Perché è importante difendere i servizi educativi pubblici? “Non sono legati alle logiche del profitto e questa è già una qualità. Cedere a terzi servizi fondamentali come questi, che si traducono in diritti di cittadinanza, a partire da quelli delle bambine e dei bambini ma non solo, significa minare questa qualità e creare difformità – risponde Ghirotti -. A Como ci saranno nidi comunali pubblici e nidi in gestione ai privati, cioè per uno stesso servizio ci saranno modalità organizzative diverse. Le educatrici e gli educatori saranno sottoposti a contratti differenti e quindi a diversi trattamenti, pur a fronte di un medesimo lavoro, medesime competenze e professionalità. Bambini, famiglie e personale vedranno tradursi queste diversità in disparità. È iniquo. E la promiscuità pubblico/privato darà filo da torcere sul piano gestionale”.
La dirigente sindacale ricorda che nel 2020 era stato indetto lo stato di agitazione del settore, poi rientrato per le rassicurazioni ricevute sul regolamento comunale. “La Giunta di Mario Landriscina continua a tirar dritto mostrando poco interesse e sensibilità su servizi che riteniamo fondamentali per tutta la cittadinanza. Ma siamo pronti a far ripartire la mobilitazione di fronte a politiche di così corto respiro”. (ta)