27 Apr 2024
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Ssaep / Fate presto!

L’appello di sindacati, Centrali Cooperative, Anffas, Aris e Uneba della Lombardia

15 feb. – “La missione degli enti no profit ha come obiettivo non di remunerare un capitale tramite il profitto, ma di trovare un doveroso equilibrio fra costi e ricavi, per garantire la sostenibilità di iniziative attuate in autentica sussidiarietà rispetto al servizio pubblico, anche valorizzando l’impegno profuso in questi mesi da parte dei lavoratori del settore. Rappresentiamo enti e lavoratori da cui ripartire anche nel doveroso sforzo di ripensamento del modello di assistenza socio-sanitaria post pandemia. La lentezza nel far affluire risorse al settore può mettere a rischio tutto questo, minando la sopravvivenza stessa di molte realtà, con le conseguenti ricadute, sia sul piano occupazionale che sociale, in termini di mancata risposta a futuri bisogni. È per questo che vi chiediamo di fare presto!”. Quello delle organizzazioni sindacali del settore di Cgil Cisl Uil, delle Centrali Cooperative, di Anffas, Aris e Uneba della Lombardia è un appello, lanciato con l’urgenza dell’urlo.

La crisi sanitaria portata dal Covid ha innescato anche una crisi economica del settore socio sanitario e sociale.

“La doppia concausa generata da un lato, dalla riduzione delle entrate per le strutture, soprattutto le Rsa, visti i molti decessi per Covid e le difficoltà dei nuovi ingressi, dall’altro, dall’incremento dei costi per i dispositivi di protezione individuale e la sorveglianza sanitaria di persone ospiti e lavoratrici e lavoratori, hanno avuto pesanti conseguenze sulle strutture e qualcuna è già in grandi criticità – spiega Gilberto Creston, segretario Fp Cgil Lombardia -. Il rischio che i livelli occupazionali ora subiscano una contrazione c’è. Il rischio esuberi è reale. Vanno anche ricordati gli ammortizzatori sociali, cioè che diverse Rsa nei mesi scorsi hanno messo le lavoratrici e i lavoratori in Fis. Ci auguriamo poi che il governo proroghi il blocco dei licenziamenti oltre il 31 marzo”.

Il sindacalista nel ripercorrere un anno di pandemia nelle Rsa ricorda, oltre alla strage di anziani, prima la chiusura degli accessi, poi la loro “limitazione nei numeri e nelle modalità. Era doverosa, in ragione della sicurezza sanitaria, come le procedure che ora sono previste per i nuovi ingressi, peraltro calati per i timori da parte delle famiglie a usare i servizi residenziali. Questi posti liberi che si creano determinano mancati introiti per le residenze sanitarie assistenziali. Da qui il nostro appello congiunto a Regione Lombardia”.

Quindi cosa significa ‘fate presto’? “Prima devo fare un altro rilievo e riguarda la contrattazione. Da quella integrativa, tutta da sviluppare, all’ultima tranche del nuovo contratto ancora da applicare. Questo per dire che bisogna trovare risorse economiche straordinarie – risponde Creston -. Regione nelle scorse settimane ha adottato provvedimenti specifici in merito, con le delibere 2672 e 3782 e soprattutto con la legge regionale 24, ma questi finanziamenti non sono arrivati. Ecco cosa significa fate presto!”. (ta)