Lucilla Pirovano, coordinatrice regionale Fp Cgil, sulle assemblee in Lombardia in merito alla piattaforma contrattuale
26 feb. – Assunzioni e stabilizzazioni, salute e sicurezza, rinnovo del contratto. Risorse economiche adeguate; più diritti e tutele, anche per il lavoro agile; salario accessorio senza vincoli; relazioni sindacali più forti. La piattaforma unitaria per rinnovare il contratto nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori delle funzioni locali contiene tanti punti importanti visto che, come sottolinea Lucilla Pirovano, coordinatrice regionale Fp Cgil Lombardia, “il cambiamento si costruisce, non cade dalle stelle”.
Intanto, cos’è una piattaforma contrattuale? “Sono gli obiettivi che il sindacato si dà, focalizzando i problemi e costruendo soluzioni. Se il contratto è il fine, per il cambiamento e l’innovazione del lavoro e delle amministrazioni, la piattaforma è lo strumento”.
Qual è l’obiettivo di questo contratto? “La meta da raggiungere è un contratto che sappia valorizzare al meglio chi ogni giorno eroga servizi pubblici nelle funzioni locali” risponde Pirovano, ricordando che in queste settimane migliaia di lavoratrici e lavoratori degli enti locali della Lombardia stanno partecipando alle assemblee di Cgil Cisl Uil di categoria per discutere e condividere la piattaforma per l’apertura di una stagione per il nuovo contratto.
Quali sono i punti cardine della piattaforma? “La piattaforma si inserisce nella vertenza unitaria ‘Rinnoviamo la Pa’ che stiamo portando avanti per dare gambe alla nostra idea di una pubblica amministrazione che non può rilanciarsi senza 500mila nuove assunzioni, senza la tutela massima della salute e sicurezza. Il nostro percorso è iniziato a febbraio 2020. In questo anno abbiamo conosciuto la pandemia, la riorganizzazione dei servizi e anche una consapevolezza sempre più forte dell’importanza dei servizi pubblici negli enti locali, cioè le istituzioni democratiche più prossime alle persone – afferma la sindacalista -. Chiediamo una valorizzazione economica e professionale delle lavoratrici e dei lavoratori che garantisca un incremento salariale e la revisione del sistema di classificazione, per dare risposte alle tante diverse professionalità che stanno nel comparto”.
Tra queste c’è il personale educativo, di fronte alle “novità normative che impongono il titolo di ingresso”; ci sono gli ufficiali di stato civile e tutte quelle operatrici e operatori che hanno dedicato la vita lavorativa al loro ente ma che da troppo tempo si trovano con le carriere bloccate”; ci sono le donne e gli uomini della polizia locale, “i professionisti della comunicazione e i tecnici”.
Arriverà una nuova riforma della Pa? “Ne stiamo sentendo e ne sentiremo parlare ma non ci può essere riforma senza partire dal modello organizzativo. Ad esempio, non è certo una carta di identità elettronica a fare uscire la pubblica amministrazione dallo stigma dell’arretratezza e della burocrazia. È invece un cambiamento profondo dei processi che sappia valorizzare e motivare al meglio il personale. Il modello organizzativo si governa con lo strumento della contrattazione – aggiunge Pirovano – ed è proprio con il ccnl e gli accordi decentrati che dovremo creare le leve per innovare i servizi. Crediamo che la Pa sia la chiave di volta per l’uscita dalla crisi e per il futuro del Paese”.
Le assemblee come stanno andando? “Un dato importante che sta emergendo è la forte partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori. Da un lato con un atteggiamento positivo rispetto alle proposte unitarie, dall’altro con la consapevolezza che nessuno ci regalerà niente e che solo attraverso uno scatto di orgoglio dei dipendenti pubblici e una mobilitazione forte potrà scaturire un ampliamento del perimetro pubblico che stiamo chiedendo con il contratto e le assunzioni. Siamo dentro una crisi dei corpi intermedi e dentro una pandemia che obbliga al distanziamento fisico – continua -. Le assemblee che stiamo organizzando da remoto sono un momento importante di ascolto e confronto. Un contratto o nasce dal confronto o non è”.
Ci sono richieste in particolare da parte delle lavoratrici e dei lavoratori? “Chiedono di liberare la contrattazione dai tanti vincoli per portare a compimento la ottenuta dello spazio negoziale raggiunta nel 2018. Non ci devono più essere ingerenze di soggetti esterni, vedi le autorità contabili. Altre forti richieste sono quelle di un aumento tabellare non inferiore al 2018, di disciplinare lo smart working, di riformare la classificazione delle professionalità e di investire nella formazione permanente. Queste assemblee sono solo l’inizio di un percorso di partecipazione e vertenzialità portandoci a raggiungere i nostri obiettivi”. (ta)