Bruno Zecca (Fp Cgil Medici Lombardia) e Roberto Rossi (Fp Cgil Bergamo) sull’intesa raggiunta
9 mar. – Ha pagato la lettera che lo scorso 3 marzo le categorie Cgil Cisl Uil di medici hanno inviato d’urgenza a Regione Lombardia, per la precisione all’assessora Letizia Moratti e al direttore generale al welfare Giovanni Pavesi. Nel pomeriggio dello stesso giorno, all’incontro che i sindacati territoriali hanno avuto con la Asst Bergamo Ovest, si è trovato un accordo sulla gestione della campagna vaccinale contro il Covid. Ma andiamo con ordine.
Qual era il problema? “La Asst non stava rispettando i criteri dettati da Regione (delibera 4353/2021) sul reclutamento di personale per le vaccinazioni. Se inizialmente ha aperto bandi di adesione volontaria, poi ha precettato le lavoratrici e i lavoratori per portarli nei centri vaccinali, senza peraltro mai confrontarsi con le rappresentanze sindacali. Questo è il modo per generare disparità di trattamento tra medici del servizio sanitario, da chi, cioè, può aderire volontariamente alla campagna, con ore aggiuntive rispetto alle attività da mantenere negli ospedali” racconta Bruno Zecca, segretario Fp Cgil Medici Lombardia.
Ma vaccinare non è una priorità? “Lo è. Tutelare la salute di tutti lo è. E non lo si fa indebolendo i servizi specialistici non Covid, già fortemente limitati per fronteggiare la pandemia. Non lo si fa inasprendo il clima organizzativo invece che favorire benessere lavorativo e partecipazione. Da anni un certo tipo di stile autoritario non solo sta facendo crescere tensioni sindacali ma sta portando a un fuggi fuggi di colleghi, a danno del servizio pubblico. Bisogna scardinare questo modello che rischia di diventare ordinario. Abbiamo coinvolto Regione – aggiunge Zecca – perché il management della Asst è di loro nomina”.
Del risultato ottenuto al tavolo sindacale chiediamo conto a Roberto Rossi, segretario generale della Fp Cgil orobica. “Siamo soddisfatti dell’accordo. La gestione dell’attività vaccinale della Asst Bergamo Ovest (che copre la bassa, con i presidi di Treviglio, Romano, e la zona dell’isola bergamasca) verrà fatta oltre l’orario istituzionale, con ore aggiuntive – afferma -. Questo permette di evitare quanto già stava accadendo, cioè di sguarnire di tutto il personale che serve per gestire un punto vaccinale (medici, infermieri, oss, amministrativi) i reparti, gli ambulatori, i servizi. Noi riteniamo che tanto importante è la gestione delle vaccinazioni così come lo è mantenere inalterato il servizio ospedaliero, per tutte le attività legate sia al contenimento della pandemia sia all’attività ordinaria, dalla cura delle malattie oncologiche a quelle cardiologiche”.
Quindi? “Abbiamo allineato la gestione della Asst Bergamo Ovest con il resto della provincia e della regione – risponde Rossi -. Garantendo gli 80,00 euro orari al personale medico e i 50,00 euro al personale infermieristico. In più, l’accordo garantisce anche un incentivo per operatori socio sanitari e amministrativi con l’erogazione di una quota di 35,00 euro con la forma dell’area a pagamento, cioè di prestazioni aggiuntive pagate al personale tramite bilancio aziendale. Stiamo aspettando – conclude – l’emissione della nuova manifestazione di interesse che in questo momento manca ancora”. (ta)