25 Apr 2024
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A Bergamo Covid senza tracciamento

Alcune operatrici e operatori della Ats denunciano il problema, dovuto alle carenze di personale. Rossi (Fp Cgil): “Numeri che sono indietro qualche anno luce”

16 mar. – “Quando a fine novembre scorso sono arrivati i 20 medici della Protezione Civile si è cominciato a respirare. Poi a fine gennaio sono andati tutti via per la specializzazione e siamo rimasti di nuovo in pochi e insufficienti”. Dal dipartimento di igiene e prevenzione sanitaria della Azienda di tutela della salute di Bergamo o, meglio, da 9 lavoratrici e lavoratori, è arrivata al sindacato una segnalazione rispetto a un tracciamento Covid ormai ingestibile e con “centinaia di persone positive lasciate a loro stesse, insieme ai loro contatti”.

Motivo, appunto, i buchi in organico. Assistenti sanitari e infermieri non bastano e così per gli operatori è impossibile “raggiungere tempestivamente i positivi Covid, effettuare l’inchiesta epidemiologica, il tracciamento dei contatti, la prenotazione del tampone, le disposizioni di quarantena e tutti gli altri provvedimenti del caso. Il sistema di invio di Sms, pur essendo un aiuto, non è sufficiente a sopperire a tutte le richieste degli utenti”, denunciano.

“Il rapporto indicato dal Ministero della Salute per il contact tracing è 1:10mila abitanti e per Bergamo significherebbe 111 operatrici e operatori. Prima del Covid in Ats erano circa 27, adesso, tempi determinati inclusi, non sono più di 30” spiega Roberto Rossi, segretario generale della Fp Cgil orobica, mentre ci ripetiamo mentalmente 27-30 tanto paiono irreali, inconcepibili. “Numeri che sono indietro qualche anno luce” sottolinea Rossi, aggiungendo pure rinforzi per il contact tracing delle Asst, dove prestano supporto anche “sanitari pensionati volontari”.

Da molto prima della pandemia il sindacato batte sulle assunzioni necessarie al sistema sanitario, insieme alla stabilizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori precari. È un tema cruciale per tutto il Paese, per il sistema salute nel suo complesso. “È molto grave che nemmeno un virus di portata mondiale porti a un reclutamento tempestivo di nuovo personale e i lavoratori della Ats hanno mosso una denuncia doverosa e coraggiosa. Ora sta all’azienda raccoglierla e a Regione Lombardia tradurla in una misura concreta” rilancia Rossi. (ta)