25 Apr 2024
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Il Coordinatore Infermieristico e la cultura della sicurezza in sanità

Il master da 110 e lode di Luca Dall’Asta

20 apr. – Per il suo “breve e umile contributo nel trattare l’argomento relativo alla ‘cultura della sicurezza’” Luca Dall’Asta, giovane segretario della Fp Cgil Cremona e infermiere all’ospedale Oglio Po, oggi ha preso 110 e lode. Titolo del suo lavoro, per il master di 1° livello in Management per le funzioni di Coordinamento nell’Area delle Professioni Sanitarie, conseguito presso il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma, con relatore il Prof. Roberto Melli è: “Oltre l’incertezza. Il Coordinatore Infermieristico e la cultura della sicurezza in sanità: una visione d’insieme”.

In premessa Dall’Asta pone il quesito che trova sviluppo e soluzione lungo l’elaborato: se, cioè, la sicurezza, necessità basilare dell’essere umano, sia “raggiungibile più efficacemente prevenendo gli eventi avversi o promuovendo quelli positivi”. Nella programmazione neurolinguistica sarebbero i meta programmi con cui ci muoviamo nel mondo, con atteggiamento o “via da” o “verso”. Atteggiamenti al cui centro c’è la persona e sulla persona fa leva il candidato quando conclude che per fare cultura della sicurezza bisogna coinvolgere alla sicurezza. Concetto che comprende in sé la “prevenzione, protezione, promozione” ed è “multidimensionale”, vedi i versanti valoriale e tecnico.

I rischi presenti nelle organizzazioni sanitarie sono molteplici e li corrono le operatrici e gli operatori ma anche i pazienti, e toccano gli ambienti di lavoro, la gestione dei rifiuti, amministrazione e contabilità, prassi delle aziende sanitarie, sistemi informatici e gestione dei dati personali, governo igienico-sanitario degli alimenti. A ogni tipologia di rischio corrisponde una finalità per prevenirlo garantendo sicurezza, correttezza, salute.

Il Coordinatore Infermieristico con le sue responsabilità istituzionali, economiche, organizzative e gestionali e le sue competenze, personali, relazionali (a partire dalla leadership), tecnico-specialistiche e, ancora, gestionali, nel sistema della sicurezza “assume l’incarico di preposto”. La sua sfida maggiore è quella di “trovare soluzioni e strumenti utili per esercitare il ‘potere di iniziativa’ così come prevede il testo unico sulla sicurezza (D.lgs. 81/2008): ad esempio, vigilare che lavoratrici e lavoratori rispettino le norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro, anche usando i dovuti dispositivi di protezione. Oppure informare tempestivamente dei rischi e pericoli possibili sia lavoratori che dirigenti e frequentare corsi di formazione ad hoc. Ma al tempo stesso il Coordinatore Infermieristico deve saper anche valutare i fabbisogni formativi della sua azienda, saper “fare un’adeguata analisi organizzativa, di contesto e socioculturale” e pianificare le attività.

In sostanza, ha un ruolo essenziale nella complessità delle organizzazioni sanitarie per “generare comportamenti sicuri, condivisi e consapevoli” al fine della prevenzione e della tutela della salute e sicurezza.

Dall’Asta indica quale filo conduttore del suo testo la “convinzione che il tema della sicurezza, seppur comprensivo di numerosi ambiti, non sia da vivere a livello settoriale, ma con una visione d’insieme che permetta di gestire il fenomeno con un approccio globale nelle varie fasi del processo. Fare ‘sintesi della sicurezza’ – aggiunge – significa essere abili nell’ottenere i risultati sperati in condizioni operative variabili, attraverso un efficiente livello organizzativo ed un’adeguata sincronizzazione di tempi, modi ed utilizzo delle risorse, senza tralasciare le giuste motivazioni e convinzioni etico-morali, nonché professionali. La ‘sicurezza del sistema’ promuove l’idea che le esigenze di sicurezza devono essere integrate nel sistema a più livelli, dal basso verso l’alto e viceversa con una gestione efficace delle variabilità e dinamicità situazionali”.

Far partecipare alla sicurezza o sicurezza partecipata potrebbero allora essere l’espressione chiave: “attraverso un processo orientato a far crescere la persona all’interno delle organizzazioni in termini di conoscenze, capacità e comportamenti”, in questo modo si “permette di far rispettare gli standard di sicurezza non a titolo impositivo, coercitivo e di conseguenza poco condiviso, ma in modo coinvolgente affinché siano normalmente recepiti, accettati ed applicati”. (ta)

N.B. La tesi di Luca Dall’Asta può essere richiesta all’indirizzo: luca.dallasta@cgil.lombardia.it