28 Mar 2024
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All’Alba vincerò

Dalla vertenza legale con la cooperativa sociale Alba, la Fp Cgil Sondrio fa recuperare alle lavoratrici il 94% di stipendi e Tfr arretrati

5 mag. 2021 – Le lavoratrici che hanno recuperato, grazie alla Fp Cgil Sondrio, stipendi e Tfr arretrati sono 26, rispetto al totale di lavoratrici e lavoratori dipendenti dell’ex cooperativa sociale Alba, approdate in gran parte dalle ceneri della ex cooperativa Progetto Vita.

Ne avevamo scritto intervistando Alice Bernardini, oggi assistente educatrice ed Rsa alla cooperativa Forme, entrata in Cgil proprio per il supporto ricevuto con la vertenza legale messa in campo dal sindacato, dopo che Alba, impegnata su appalti nell’assistenza scolastica e nell’assistenza domiciliare per persone non autosufficienti, è finita sotto la lente della magistratura e sotto sequestro preventivo, e poi gestita da un commissario straordinario dopo gli arresti del Presidente. Così alcune amministrazioni locali si sfilano dagli appalti già al ribasso con Alba, altre proseguono anche se la cooperativa sociale non paga il personale. “Specie in Valmalenco, con altre colleghe, da gennaio a giugno 2019 abbiamo continuato a lavorare sull’appalto di Alba, sapevamo di farlo gratis ma non volevamo lasciare da soli i ragazzi” ricorda Bernardini.

Ma la buona notizia finalmente è arrivata per le lavoratrici della coop che chiude i battenti. “Terminate le fasi processuali, il Tribunale di Sondrio ha decretato l’esecuzione mobiliare e l’assegnazione di tutte le somme oggetto del pignoramento avviato dalla Fp Cgil alle lavoratrici e ai lavoratori creditori. Allo stato attuale, gli Enti pubblici coinvolti hanno provveduto alla liquidazione delle somme che spettano alle lavoratrici che si sono rivolte a noi” informano Michela Turcatti e Leonardo Puleri, segretaria generale e segretario della Fp Cgil territoriale, insieme ad Annalaura Lombardozzi dell’Ufficio vertenze legali della Cgil. Senza fermarsi qui ma chiamando al contempo gli enti pubblici ad agire le loro responsabilità, affinché “i futuri appalti di servizi e prestazioni, una parte dei quali riteniamo debbano essere re-internalizzati, non vengano affidati utilizzando unicamente il criterio del massimo ribasso, inserendo necessariamente meccanismi concreti di verifica e/o controllo efficaci a contrastare derive come quelle vissute sulla pelle di numerose lavoratrici della nostra provincia. Il rispetto delle condizioni di lavoro e la qualità dei servizi offerti – precisano – devono diventare il riferimento per il loro affidamento, trovando una adeguata valorizzazione nei capitolati di appalto”.

È con soddisfazione che Puleri aggiunge: “È una vittoria che dedichiamo totalmente alle lavoratrici per il loro impegno e la loro fiducia nei confronti della nostra categoria sindacale”. (ta)