28 Mar 2024
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Salute pubblica a Lecco, tra pubblico e privato

sala d'attesa ospedaliera

Venerdì 14 maggio scioperano le lavoratrici e i lavoratori della Asst Lecco. La solidarietà della Rsu dell’Associazione La Nostra Famiglia Bosisio Parini, Ponte Lambro e Lecco

7 mag. 2021 – Si avvicina il giorno dello sciopero delle lavoratrici e lavoratori della Asst Lecco, proclamato unitariamente per il prossimo 14 maggio. Per spiegarne le ragioni, i sindacati hanno organizzato una conferenza stampa per martedì 11 maggio, dalle ore 15 alle 16, presso la scalinata dell’ospedale Manzoni.

In solidarietà alla protesta è intervenuta la Rsu di un ente ‘cugino’, La Nostra Famiglia di Bosisio Parini, Ponte Lambro e Lecco. “Noi abbiamo compreso benissimo che la mobilitazione dei colleghi della ASST non è uno sciopero per i soldi, non è uno sciopero per la carriera, ma uno sciopero per la salute pubblica, per la salute dei nostri figli. Per questi motivi saremo al fianco dei colleghi del pubblico impiego affinché nessuno strumentalizzi o denigri la loro fatica. Rinnoviamo l’appello ai cittadini perché siano solidali con chi in questo paese per vivere, salva le vite rischiando la propria” dichiarano con una nota stampa i rappresentanti sindacali.

“Non è possibile che dopo un anno di pandemia e i carichi oltre ogni limite retti dalle operatrici e gli operatori, non si sia ancora provveduto a rinforzare gli organici delle strutture pubbliche, che così restringono ulteriormente i già risicati spazi per erogare servizi di assistenza e cura oltre il Covid, a detrimento delle persone più fragili e costringendo così i cittadini a rivolgersi al privato – afferma Fabio Incerti, iscritto alla Fp Cgil Lecco -. È pur vero che in Lombardia il 40% della sanità è gestita dai privati ma non tutti possono permettersi di pagare prestazioni fuori convenzione e poi si viene meno a un principio fondamentale: la salute è un diritto costituzionalmente garantito. Significa che c’è una responsabilità pubblica in questa garanzia”.

Il tema tocca un modello di welfare regionale franato forse definitivamente sotto il Covid-19 e che coinvolge anche l’Associazione La Nostra Famiglia, ente accreditato della sanità privata (eccellenza nell’ambito della ricerca, cura e riabilitazione delle persone con disabilità, specie dell’età evolutiva), ma che ha tradito il rinnovo contrattuale, avvenuto dopo 14 anni di fermo, passando la maggior parte dei propri dipendenti al contratto Aris Rsa-Cdr.

Per questo Flavio Concil che, oltre a lavorare nella sede di Bosisio Parini fa anche parte della segreteria della Fp Cgil di Lecco, riprende un altro punto evidenziato dalla Rsu. “Forse è arrivato il momento di porsi domande non più rinviabili: perché non riportare il sociosanitario in capo alle strutture pubbliche, guardando alla prospettiva di, con le future assunzioni, importanti sinergie con il sistema sanitario? Perché non si affronta come in Lombardia viene gestito il sistema sociosanitario e come fruttano gli stanziamenti pubblici usati dalle strutture private in termini di salute e di trattamento economico delle lavoratrici e dei lavoratori?”.

Lapidaria la Rsu dell’Associazione quando sostiene che “i privati, se non per poche rare situazioni, hanno dimostrato di essere troppo distaccati dall’interesse collettivo, pensando solo a non ‘sporcare’ le proprie strutture, ma forse a una certa classe politica interessa solo il qui e ora e non il futuro della salute pubblica”. (ta)