27 Apr 2024
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Città metropolitana Milano: firmata l’ipotesi di accordo sul contratto decentrato integrativo

Bonfanti (Fp Cgil): “Un contratto importante, a dimostrazione delle enormi potenzialità che questo ente potrebbe esprimere, uscendo dall’incertezza istituzionale in cui è stato collocato dalla riforma Delrio”

3 giu. 2021 – Dopo un lungo confronto, è stata siglata, martedì 1 giugno, l’ipotesi di accordo per il contratto collettivo decentrato integrativo 2021-2023  dei circa 900 lavoratori e lavoratrici di Città metropolitana Milano.

“Siamo molto soddisfatti per il percorso fatto con l’amministrazione, portato avanti con tutte le organizzazioni sindacali firmatarie del contratto Funzioni locali – afferma Alexandra Bonfanti, segretaria Fp Cgil Milano -. Questo decentrato è importante perché non solo prevede un incremento delle risorse, dopo anni di contenimento e nel difficile contesto economico e normativo in cui ancora si trovano le città metropolitane, ma anche per gli elementi normativi innovativi che presenta. Questo a dimostrazione – aggiunge – delle enormi potenzialità che questo ente potrebbe esprimere, uscendo dall’incertezza istituzionale in cui è stato collocato dalla riforma Delrio. Adesso la parola spetta alle lavoratrici e ai lavoratori, che consulteremo a breve”.

Quali sono i punti innovativi del contratto decentrato? “Uno riguarda le relazioni sindacali, con l’impegno dell’amministrazione a garantire l’esercizio delle prerogative sindacali anche in modalità da remoto. In particolare, le assemblee sindacali si potranno svolgere anche in videoconferenza, su specifiche piattaforme messe a disposizione dall’ente. Inoltre – continua Bonfanti – si è deciso di rendere stabile il Team Covid-19, l’organismo paritetico che durante la pandemia ha mantenuto un confronto constante tra Rsu, organizzazioni sindacali, amministrazione e medico competente. Abbiamo infatti convenuto che, in caso di emergenza e/o particolare necessità, per rischi o pericoli sopravvenuti alla salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori, si costituiscano organismi paritetici, con compiti e funzioni analoghe al Team Covid, al fine di favorire l’individuazione di misure rapide e adeguate alle situazioni specifiche.

Il lavoro agile viene dunque rafforzato? “Abbiamo ottenuto un impegno forte dell’amministrazione a promuoverlo come modalità di lavoro funzionale all’organizzazione e alle esigenze di conciliazione del personale, secondo i principi, i criteri e le modulazioni stabiliti dal Piano organizzativo del lavoro agile e dal Piano azioni positive.

Particolare attenzione sarà posta a chi presenta esigenze di conciliazione familiare e parentale o di salute personale”.

Parlavi di incrementi economici. “Sì, l’accordo prevede un incremento della produttività di circa 100.000 euro rispetto all’anno scorso, grazie al comma 870 della legge di bilancio (risparmi di gestione del 2020). Ma anche un Piano pluriennale di progressioni orizzontali con lo scorrimento, per ogni anno, di almeno 1/ 4 degli aventi diritto, fino ad un massimo di 1/3. Sulla maggiorazione del premio individuale, abbiamo ottenuto che i dirigenti garantiscano la diversificazione nella distribuzione del premio tra i dipendenti assegnati al settore di competenza, in presenza di prestazioni rilevanti. In particolare, la maggiorazione del premio non può essere assegnata alla stessa lavoratrice o lavoratore per due anni consecutivi nella stessa Direzione. Poi c’è un’altra novità”.

Quale? “Viene istituito un Capo specifico per la polizia e il nucleo ittico-venatorio. L’indennità di servizio esterno sale a 1,5 euro a 4 euro giornalieri. Si è finalmente concordato, dopo anni di richieste, di riconoscere alle operatrici e agli operatori quanto previsto dall’art. 208 del Codice della strada”.

Rispetto alla valorizzazione? “Per le diverse professionalità presenti nell’ente, anche grazie all’esperienza maturata, abbiamo concordato di avviare percorsi di crescita tramite il ricorso alle progressioni di carriera. Pertanto nel Piano dei fabbisogni del personale saranno previste anche tali procedure, per coprire i posti in relazione alle specifiche esigenze di Città metropolitana, nel rispetto dei criteri previsti dalla legge, degli spazi occupazionali e nei limiti finanziari a legislazione vigente”.