
Creston (Fp Cgil): “Un’intesa importante perché riconosce l’impegno del personale che opera nel sistema sanitario regionale”
18 giu. 2021 – Siglato l’accordo per assegnare le risorse aggiuntive regionali 2021 alle lavoratrici e lavoratori del comparto sanità pubblica.
L’intesa con la Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia, datata 16 giugno 2021, viene applicata al personale delle Agenzia di tutela della salute, delle Aziende socio sanitarie territoriali, degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico di diritto pubblico, dell’Agenzia regionale della protezione ambientale, dell’Agenzia regionale emergenza urgenza, dell’Agenzia di controllo del sistema socio sanitario lombardo, dell’Istituto zooprofilattico sperimentale, delle Aziende di servizi alla persona che applicano il contratto della sanità pubblica.
“La platea di lavoratrici e lavoratori coinvolti è totale, i progetti che sono indicati e che tengono conto dell’emergenza pandemica vanno in tale direzione: dall’assistenza ai pazienti Covid alle attività di tracciamento e alle vaccinazioni, oltre che nell’erogazione dei servizi che sono stati rimodulati e che ora dovranno recuperare le liste di attesa – rileva Gilberto Creston, segretario Fp Cgil Lombardia -. L’accordo sulle Rar fa da cornice a quanto sarà poi declinato più specificamente a livello di singolo ente attraverso la contrattazione decentrata”.
Parliamo delle quote? “Alla categoria D/Ds vanno 725,00 euro annui a testa, alla C 670,00 euro, alla B/Bs 581,00 euro, alla A 540,00 euro. A fronte del perdurare della situazione epidemiologica che impegna maggiormente le operatrici e li operatori, e vista la difficoltà a reclutare rinforzi, Regione ha accolto la nostra richiesta unitaria di stanziare la quota aggiuntiva per il 2021 superiore alle risorse del 2017, nella misura di 75,00 euro a testa per tutte le categorie – risponde Creston -. Ci sono poi ulteriori risorse aggiuntive assegnate per l’emergenza infermieristica e altro personale sanitario – continua il sindacalista -.
Chi opera su turni di 24 ore, quindi infermieri, anche pediatrici, assistenti sanitari, ostetriche e tutto il restante personale sanitario si vedrà riconosciuti 227,00 euro annui. Al personale infermieristico non su turni h24 andranno 100,00 euro, come – ed è una novità di quest’anno – al personale tecnico sanitario sempre non turnista sulle 24 ore”.
Tempi di erogazione? “Il prossimo settembre sarà versato il 60% delle quote Rar, previa verifica del raggiungimento degli obiettivi da parte del Nucleo di valutazione delle prestazioni aziendali. Il saldo e l’una tantum saranno in busta paga entro il 31 gennaio 2022. È importante sottolineare che se l’effettiva presenza è criterio per riconoscere alle lavoratrici e lavoratori le Rar, anche attraverso il lavoro agile, nel concetto di presenza è stata riconfermata anche l’aspettativa di maternità obbligatoria, insieme all’infortunio e alla quarantena con sorveglianza attiva e l’assenza per malattia dei sierologici positivi, riscontrabili dai singoli enti”.
Come consideri questo accordo sulle Rar 2021? “È un’intesa importante. L’impegno da parte nostra resta quello di valorizzare al massimo il lavoro di tante professioniste e tanti professionisti che hanno dato un contributo determinante al contrasto della pandemia e che continueranno ad operare per garantire il diritto alla salute nella nostra regione”.