Continua la lotta sindacale per salvaguardare gli 8 operatori ecologici che, con lo scadere dell’appalto ad agosto, rischiano il posto. Addamo (Fp Cgil Ticino Olona): “L’atteggiamento delle controparti è irresponsabile, difendiamo il diritto alla salvaguardia occupazionale e alla continuità retributiva dei lavoratori”
6 lug. 2021 – Dopo l’indizione dello stato di agitazione e il presidio dello scorso 15 giugno e passando dallo sciopero generale nazionale di tutta l’igiene ambientale del 30 giugno, nel legnanese si continua a lottare per gli 8 operatori ecologici a meno di un mese dalla fine dell’appalto per cui lavorano.
I sindacati hanno organizzato un altro presidio, venerdì 9 luglio, dalle ore 9.30 alle 12.30, davanti al Comune di Sedriano, in via Leopoldo Fagnani, per protestare contro il “vergognoso muro di gomma alzato” dall’amministrazione insieme ad Asm Magenta, per cui della sorte dei lavoratori “tentano di lavarsi le mani”. E denunciando in aggiunta “insensibilità e indifferenza, in combinazione con un mix di miopia burocratica e dilettantismo”.
“L’irresponsabilità è di entrambi – attacca Vera Addamo, segretaria generale della Fp Cgil Ticino-Olona -: Asm Magenta, l’azienda speciale affidataria dal 2 agosto 2021 del servizio di igiene urbana, non vuole applicare l’articolo 6 del contratto nazionale di settore né rispetta le normative vigenti sui cambi di gestione, mentre l’amministrazione sedrianese bypassa direttamente il Codice degli Appalti, omettendo la clausola sociale e dunque il vincolo della salvaguardia occupazionale e salariale degli operatori”.
A distinguersi in particolare il sindaco di Sedriano, imperterrito nel tirare dritto – “ha dichiarato di non voler tornare indietro rispetto all’affidamento ed al mancato inserimento della clausola sociale e di avere le mani legate dai pareri ottenuti da consulenti e funzionari del Comune”, sostengono i sindacati – e “paradossale nell’encomiare uno dei lavoratori a rischio, Francesco Mulè, per aver soccorso in servizio un cittadino, ma senza curarsi di evitare la disoccupazione a quel giovane operatore. Non sarebbe stato un regalo, sarebbe un diritto e per questo lottiamo” evidenzia Roberto Nania, segretario Fp Cgil Ticino-Olona.