26 Apr 2024
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“Sanità in Lombardia: la riforma che vogliamo”

Martedì 13 luglio, presidio di Cgil Cisl Uil Lombardia, con le categorie della Funzione Pubblica e i sindacati dei Pensionati, sotto il Palazzo della Regione, in vista della nuova legge che riorganizzerà il welfare lombardo

12 lug. 2021 – A poco più di un anno dal presidio unitario sotto Regione Lombardia per chiedere una sanità diversa, dopo che il Covid-19 ne ha scoperchiato tutti i limiti, i sindacati confederali tornano in piazza dietro allo slogan “Sanità in Lombardia: la riforma che vogliamo”.

L’appuntamento è per domani, martedì 13 luglio, dalle ore 9.30 alle 11.30, davanti a Palazzo Lombardia (ingresso N2). “La pandemia ha messo a nudo tutti i problemi del Servizio sociosanitario lombardo. Oggi serve una buona riforma che usi in modo intelligente le maggiori risorse stanziate dallo Stato e dalla Unione Europea, correggendo scelte organizzative e di politica socio-sanitaria che in Lombardia hanno messo in difficoltà l’intero sistema impoverendolo di risorse economiche, tecnologiche e professionali e hanno determinato pesanti ricadute sui cittadini a partire dai più fragili e vulnerabili” affermano Cgil Cisl Uil lombarde.

La legge 23 del 2015, con cui la Regione di Roberto Maroni è intervenuta sulla riforma del welfare lombardo voluta da Roberto Formigoni, sarà modificata entro il prossimo autunno, con un primo step (un progetto di legge, entro fine luglio) e le rappresentanze delle lavoratrici e dei lavoratori si mobilitano per “un più efficace assetto di governance del sistema sociosanitario, un rafforzamento della medicina preventiva e della medicina territoriale, una valorizzazione delle personale e delle professioni del sistema socio-sanitario”.

Oltre agli interventi dei tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Lombardia, rispettivamente Alessandro Pagano, Ugo Duci, Danilo Margaritella, sono previsti quelli dei rappresentanti delle categorie della Funzione Pubblica e dei sindacati dei Pensionati.

Bruno Zecca, segretario della Fp Cgil Medici Lombardia, già anticipa il taglio del suo discorso di domani: “Da medico di pronto soccorso, sono testimone diretto della destrutturazione della sanità territoriale nella nostra regione. Posso assicurare che chi lavora negli ospedali non è contento di lavorarci così. Le professioniste e i professionisti che hanno scelto di dedicarsi alla cura delle persone per primi sono insoddisfatti nel vedere funzionare non a dovere gli ingranaggi del sistema. Come rappresentanze sindacali vogliamo quindi avere più confronto, vogliamo poter interloquire più efficacemente con Regione perché siamo la voce di chi tutti i giorni si adopera per un bene individuale e comune, un bene concreto, quale è il diritto alla salute”.