In preparazione dello sciopero nazionale dell’8 novembre, i sindacati chiamano le lavoratrici e i lavoratori alla Camera del Lavoro di Milano. Viscardi (Fp Cgil): “Basta con questi tira e molla sul diritto a un rinnovo contrattuale dignitoso e utile a migliorare il settore”
30 sett. 2021 – Lo sciopero generale delle lavoratrici e dei lavoratori dei servizi ambientali era oramai nell’aria e, dopo la rottura delle trattative dei giorni scorsi, è stato proclamato per l’intera giornata dell’8 novembre.
I motori sono già caldi da tempo, visto che il contratto pubblico e privato manca da 27 mesi, e Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Fiadel ribadiscono determinate: “Non possiamo accettare le richieste datoriali, riassumibili in flessibilità estrema sull’organizzazione del lavoro attraverso il sistema degli orari; ridimensionamento del sistema delle relazioni industriali per privare i lavoratori della rappresentanza e della partecipazione all’interno dell’azienda; precarizzare i rapporti di lavoro soprattutto per lavoratori part/time; eliminare totalmente il limite massimo dei lavoratori part/time presenti in azienda; legare la parte economica esclusivamente agli indici inflattivi e alle dinamiche del corrispettivo economico del committente all’azienda; mancato riconoscimento delle professionalità dei lavoratori addetti agli impianti”.
In preparazione della giornata di protesta, in Lombardia, le categorie regionali convocano lavoratrici e lavoratori dell’igiene ambientale in un attivo unitario lunedì 25 ottobre, dalle ore 9.30, al Salone Di Vittorio della Camera del Lavoro di Milano (obbligo del Green Pass).
Parteciperanno all’iniziativa Massimo Cenciotti, coordinatore nazionale Fp Cgil; Paolo Modi, coordinatore nazionale Uiltrasporti; Angelo Curcio, coordinatore nazionale Fit Cisl; Luigi Verzicco, segretario nazionale Fiadel.
“Basta con questi tira e molla sul diritto delle lavoratrici e dei lavoratori a vedersi rinnovare un contratto dignitoso e utile a migliorare il settore – sostiene Davide Viscardi, segretario Fp Cgil Lombardia -. Quanto rivendichiamo è noto da tempo, gli obiettivi sono quelli indicati nella piattaforma sindacale. Vogliamo: il contratto nazionale unico non solo di settore ma anche filiera, con l’applicazione agli impianti di riciclo; relazioni industriali vere e più forti; migliori condizioni di lavoro a tutela della salute e sicurezza di operatrici e operatori; sviluppo delle norme sul mercato del lavoro e dei processi di formazione continua; evoluzione armonica del sistema di classificazione; miglioramento contrattuale di chi lavora negli impianti; salvaguardia del personale durante i cambi di appalto garantendo l’esigibilità contrattuale della clausola sociale, nervo scoperto in tante realtà del nostro territorio – evidenzia il sindacalista -. Non ultimo, chiediamo un accordo economico in cui abbiano più spazio welfare contrattuale e indennità, oltre a considerare i tassi dell’inflazione”.