Cinque lavoratori su sette non passano il concorso indetto dalla multiservizi dopo la decisione di chiudere con l’appalto su Sedriano. Addamo e Nania (Fp Cgil Ticino Olona): “La clausola sociale va resa esigibile, i lavoratori vanno salvaguardati anche nelle re-internalizzazioni”
12 nov. 2021 – “Lavoravano da anni nel servizio di igiene urbana su Sedriano, fino a quando il Comune, alla scadenza dell’appalto con la cooperativa IdealService, prorogato di un mese (al 1° agosto), ha affidato il servizio ad Asm Magenta. Il personale, come vuole il Codice degli appalti e l’articolo 6 del contratto nazionale, avrebbe dovuto passare direttamente, senza periodo di prova, sotto l’azienda speciale multiservizi. E invece no – attaccano Vera Addamo (segretaria generale) e Roberto Nania (segretario) della Fp Cgil Ticino Olona -. Nonostante le nostre numerose proteste, da un lato l’ex sindaco di Sedriano nella procedura di affidamento non ha inserito la clausola sociale, dall’altro Asm Magenta non ha applicato l’articolo 6, preferendo invece procedere a una selezione pubblica, col risultato che 5 operatori su 7 non hanno superato il concorso”.
Il settore dell’igiene ambientale è in piena lotta per il rinnovo del contratto nazionale, per migliori condizioni, tutele e qualità del lavoro. Lo sciopero dell’8 novembre è ancora vicino, con le sue rivendicazioni, tra cui l’esigibilità della clausola sociale.
I sindacati del Ticino Olona da tempo sono mobilitati, con manifestazioni e presidi, per la salvaguardia dei lavoratori occupati su Sedriano e per far cambiare posizione alla multiservizi magentina che non solo a luglio ha dato picche sulle assunzioni ma ha pure licenziato alcuni lavoratori per mancato superamento del periodo di prova, dopo che gli stessi per essere assunti lo scorso luglio hanno dovuto superare tre prove selettive.
“Questa è una vicenda drammatica e amara che, purtroppo, conferma quanto abbiamo ragione nel pretendere la clausola sociale anche nei casi in cui il committente pubblico decida di provvedere in proprio al servizio di igiene urbana, affidandolo a un altro ente di diritto pubblico senza gara (il cosiddetto “in house providing”) – spiegano Addamo e Nania -. Siamo molto preoccupati per quanto accade in Asm Magenta, compresi i demansionamenti e le prevaricazioni messe in atto dai coordinatori. L’azienda deve rispondere di tutto questo! Ma anche le amministrazioni locali devono assumersi le loro responsabilità sia con le loro società partecipate sia con i lavoratori che hanno diritti e dignità da rispettare, e che magari possono anche essere loro diretti cittadini. Intanto, per i lavoratori che non hanno passato il concorso abbiamo depositato i ricorsi davanti al giudice del lavoro tramite i nostri legali. Peraltro – aggiungono i due sindacalisti – uno dei nostri ricorsi riguarda un lavoratore che non è stato ammesso alla selezione perché non in possesso della terza media, requisito previsto dal bando”.