19 Apr 2024
HomeBergamoCastelli Calepio e il paradosso beffa

Castelli Calepio e il paradosso beffa

Sospeso lo stato di agitazione, dopo che il Comune orobico, in Prefettura, ha dato disponibilità a pagare gli arretrati ai dipendenti. “Ma manca personale per procedere alle erogazioni” denuncia Deborah Rota della Fp Cgil Bergamo, chiedendo subito più assunzioni e supporto per le lavoratrici e lavoratori presenti

12 nov. 2021 – Indetto lo scorso 5 novembre, lo stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori del Comune di Castelli Calepio è stato sospeso dopo l’incontro odierno in Prefettura.

“Con la Rsu e a livello unitario avevamo deciso di fare partire la protesta e stoppare il lavoro straordinario. È irrispettoso, per la ventina di dipendenti comunali, avere raggiunto gli obiettivi anche con più carichi di lavoro e stress, viste le riduzioni di organico, e non vedersi erogare, l’anno scorso, il premio di produttività, per un importo complessivo che supera i 50mila euro – spiega Deborah Rota della Fp Cgil Bergamo -. Ma la questione non riguarda un anno solo, visto che negli ultimi tre anni le lavoratrici e i lavoratori avevano diritto a percepire somme di salario accessorio per le funzioni extra svolte. Vedi le indennità di turno per la polizia locale o le cosiddette ‘specifiche responsabilità’ di alcune figure. Non sono regali né privilegi ma diritti previsti dal contratto nazionale. Inoltre c’era un atteggiamento di chiusura da parte dell’ente, con relazioni sindacali in sostanza inagibili”.

La conciliazione in Prefettura dunque è andata bene? “In parte. L’amministrazione comunale ha dato la sua disponibilità a versare tutti gli arretrati ma il grave paradosso-beffa è che non c’è chi può procedere alle erogazioni. A causa del blocco del turn over e non essendo state sostituite figure tecniche chiave questa è la situazione – risponde Rota -. Come Fp Cgil, e unitariamente, da tempo chiediamo che si proceda a un piano straordinario di assunzioni nelle pubbliche amministrazioni e anche Castelli Calepio deve poter procedere quanto prima, usando tutti i mezzi a disposizione per supportare i propri dipendenti nell’organizzazione del lavoro. Non è giusto che le carenze vengano addossate tutte sulle loro spalle! Vedremo al prossimo confronto se l’amministrazione risponderà alle nostre richieste”.