L’allarme lanciato da Patrizia Sturini della Fp Cgil Pavese: “La fuga di personale medico è da far tremare i polsi”
24 nov. 2021 – Sempre più preoccupanti le difficoltà dei pronto soccorso a gestire un servizio così delicato come l’emergenza urgenza avendo a disposizione poco personale medico. A lanciare l’allarme per quello di Stradella è Patrizia Sturini della Fp Cgil Pavia. “Di 8 medici ne sono rimasti 5 ma il numero scende ancora considerando che 2 sono entrati in specialità e uno è stato spostato” spiega la sindacalista.
Come fa a reggere questo pronto soccorso? “Ricevendo aiuti su alcuni turni dai medici del ps di Vigevano e da alcuni colleghi del reparto di medicina e chirurgia di Stradella. Ma purtroppo ci sono giorni che questo supporto non basta, e con un solo medico a disposizione si allungano i tempi di attesa e sale la rabbia dell’utenza, che a volte sfocia in vere aggressioni”.
Questo rende anche lavorare in pronto soccorso poco appetibile? “Sicuramente. Medici e infermieri soffrono per i pesanti buchi in organico, è una situazione che riguarda tutto il nostro Paese e che è anche peggiorata con la pandemia. I cittadini, a fronte di una insufficiente risposta della medicina territoriale, spesso letteralmente si accalcano nei pronto soccorso ospedalieri. Per quanto riguarda il personale medico, le più generali difficoltà di reclutamento diventano specifiche nei ps, per l’esposizione ai possibili attacchi, verbali e fisici, da parte delle persone. E non ci sono nemmeno indennità di rischio. Ma anche la prospettiva di fare turni massacranti e saltare riposi non aiuta” risponde Sturini.
Non funzionano i concorsi? “La Asst ne ha bandito uno e si sono presentati in 3 medici, due dei quali già prestano la loro attività nei pronto soccorso. Peraltro non solo a Stradella, ma anche al ps di Voghera ci risultano medici in sofferenza per la copertura dei turni: la pandemia ha spremuto tantissime energie e vanno trovate soluzioni per garantire il servizio e al tempo stesso tutelare le professionalità coinvolte”.
Quindi? “Va aperto un confronto con la Asst per avere il quadro delle criticità nei pronto soccorso territoriali. Ed è quello che chiediamo come Fp Cgil. Le lavoratrici e i lavoratori, di qualsiasi ruolo e livello, vanno tutelati e ben organizzati per ridurre carichi e stress, che possono portare al burnout. Per loro e per la posta in gioco che c’è, cioè la salute delle cittadine e dei cittadini, in cui peraltro – e il cerchio si chiude – rientrano anche loro”.