Moriello e Lazzaroni (Fp Cgil Brescia): “Urgono assunzioni straordinarie e valorizzazione del personale negli ospedali di Desenzano, Lonato, Gavardo, Salò, Manerbio e Leno. Insieme al necessario rilancio dei servizi territoriali. Garantire benessere e sicurezza anche di chi lavora per curare gli altri è imprescindibile”
24 gen. 2022 – È notizia di oggi che, per quanto riguarda la variante Omicron, pare che il Covid stia iniziando la discesa. È notizia risaputa, invece, che la sanità pubblica continui a soffrire dei suoi mali, prima di tutto le carenze di personale. Così i sindacati bresciani denunciano la situazione particolarmente pesante alla Asst Garda.
“Mancano più di 200 lavoratrici e lavoratori, un po’ in tutti gli ambiti: infermieristico, medico, tecnico sanitario, ausiliario, amministrativo. Questo comporta difficoltà e ricadute nell’organizzazione del lavoro, con salti di riposo, ferie bloccate, reperibilità, stress e stanchezza oltre ogni limite, che si aggiunge spesso all’età avanzata. Due anni di lavoro a questi ritmi, con riassetti continui e improvvisi, per chiudere posti letto ordinari e aprirne Covid, spezzerebbero le gambe a un gigante” spiega Nadia Lazzaroni, segretaria della Fp Cgil Brescia.
Non ci sono benefici dai concorsi pubblici? “Per 20 anni la sanità pubblica è stata impoverita da tagli lineari e blocco del turnover: 20 anni sono un’enormità e solo una campagna straordinaria di assunzioni, come chiediamo da tempo, può dare fiato al sistema e farlo cambiare di passo – risponde la sindacalista -. Alla Asst non bastano, ad esempio, la cinquantina di infermieri e infermiere che saranno complessivamente a disposizione entro febbraio: vanno considerate le persone – perché di persone si tratta, anche dal versante di chi cura gli altri – che restano contagiate dal Covid, le quarantene, la malattia, i congedi. O quelle che sono state spostate negli hub vaccinali o nei centri per fare i tamponi. Per quanto poi riguarda gli operatori socio sanitari e il personale amministrativo – aggiunge Lazzaroni – chiediamo di fare ricorso tempestivo alle graduatorie aperte in essere. Senz’altro un tema preoccupante sono anche le professionalità che lasciano l’azienda, proprio per la durezza di un ambiente dove ci sono sempre meno gratificazioni e purtroppo, sempre più aggressioni. Con la Asst stiamo lavorando a un giusto riconoscimento economico da dare a tutte e tutti”.
“In condizioni critiche versa tutta la sanità pubblica, non solo gli ospedali ma anche i servizi territoriali, vedi servizi alla persona, consultori, dipartimenti di salute mentale, gli uffici di scelta e revoca di medici di base che ormai si contano col contagocce – incalza Enzo Moriello, segretario generale della Fp Cgil Brescia -. Anche qui, chi è al servizio degli altri e ci mette la propria faccia può incorrere nella rabbia della popolazione che, stretta tra emergenze e bisogni, ingiustamente si sfoga su di loro. Ribadiamo come imprescindibile la tutela della salute e della sicurezza delle persone, tutte. Inoltre – prosegue Moriello –, con la riforma sanitaria regionale in atto e la prossima apertura delle Case di comunità, chiediamo si attivi subito un tavolo di confronto cui, come rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori, vogliamo partecipare con la necessaria voce in capitolo”.