29 Mar 2024
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Comune di Bollate / Stato di agitazione a tutela dei nidi pubblici

Bonfanti (Fp Cgil Milano): “La qualità dei servizi educativi passa dalla qualità delle condizioni di chi vi lavora. Contrastiamo anche solo l’ipotesi di una esternalizzazione dei servizi educativi all’infanzia”

15 feb. 2022 – “Le parole del sindaco di Bollate sono state chiare, l’esternalizzazione dei due nidi comunali è tra le ipotesi in campo. Noi la respingiamo e abbiamo proclamato lo stato di agitazione”. Alexandra Bonfanti, segretaria Fp Cgil Milano, racconta dell’incontro in Prefettura a difesa dei nidi pubblici di via Mameli e via Verdi e delle circa venti lavoratrici che, se cambiassero datore di lavoro, dall’amministrazione comunale all’azienda consortile speciale Comuni Insieme, potrebbero avere anche un diverso contratto nazionale di riferimento, da quello delle Funzioni Locali a quello Uneba.

Alexandra Bonfanti

Un salto di contratto per fare lo stesso lavoro di sempre, ma a più ore e a parità di salario e con perdita di diritti e tutele, oltre che di ore di formazione e aggiornamento. Il contratto Uneba applica condizioni di minor favore, facendo capo al comparto socio sanitario assistenziale educativo privato e non a un ente locale – spiega Bonfanti -. L’amministrazione bollatese ha aperto uno studio di fattibilità per valutare la cessione dei servizi all’azienda consortile e il sindaco non esclude nulla. Noi continuiamo a ribadire che la qualità di questi servizi educativi passa dalla qualità delle condizioni di chi vi lavora e che va anche garantita una continuità pedagogica di qualità non il rischio di passare a nidi parcheggio. Per questo lottiamo a salvaguardia del ruolo pubblico di questi nidi, del diritto di bambine e bambini alla qualità pedagogica, e della dignità e dei diritti delle lavoratrici”.

La sindacalista racconta che in città si è aperto un dibattito importante sul tema e che le famiglie hanno già raccolto più di 600 firme. “Ieri sera siamo stati ricevuti dai capigruppo che si sono impegnati a far riunire ad hoc il Consiglio comunale. Questo è positivo visto che, al momento, le risposte date dal sindaco sia in sede di conciliazione sia in Consiglio non solo sono insufficienti ma danno l’idea che i ragionamenti sul futuro dei nidi siano più ‘avanzati’ di quanto scritto in delibera. Per noi è inoltre inaccettabile che il sindaco non abbia previsto alcun tipo di tutela giuridica ed economica per le educatrici”.