29 Nov 2024
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Chiuso a Melzo il reparto di psichiatria, le lavoratrici e i lavoratori protestano in presidio

Bagnaschi (Fp Cgil Milano): “La battaglia della rappresentanza sindacale della Asst Melegnano Martesana non è solo in difesa del proprio posto di lavoro. Si tratta di difendere l’articolazione territoriale dei servizi”. Zambarbieri (Rsu Fp Cgil): “Vogliamo fare tutto quello che è in nostro potere per non perdere pezzi di assistenza e sanità in una provincia che è già ospedalocentrica di suo”

2 mar. 2022 – “A Melzo, da qualche mese, è chiuso il reparto di psichiatria. Ed è chiuso perché non ci sono medici e infermieri, che se ne sono andati. Così ci ritroviamo con un servizio territoriale fondamentale per quella comunità che chiude i battenti”. Antonio Bagnaschi, Fp Cgil Milano, ha partecipato al presidio organizzato ieri dai sindacati davanti all’ospedale di Melzo, per protestare contro questa scelta aziendale.

“La Rsu – racconta Bagnaschi – ha aperto subito una vertenza. Anche se nella delibera c’è scritto che il servizio chiude in modo temporaneo, noi non ci fidiamo perché le chiusure temporanee poi diventano effettive se non si riesce immediatamente a riattivare il servizio. Va sottolineato – aggiunge – che questa battaglia della rappresentanza sindacale della Asst Melegnano Martesana non è solo in difesa del proprio posto di lavoro. Si tratta di difendere l’articolazione territoriale dei servizi. Facciamo un appello anche le istituzioni perché si facciano carico di un tema che non può essere soltanto un tema sindacale”.

Emiliano Zambarbieri, rappresentante sindacale della Fp Cgil, e che ancora rinnova il suo impegno nella prossima tornata elettorale Rsu, afferma: “Le lavoratrici e i lavoratori non vanno lasciati soli in questa partita che riguarda un’intera comunità. A maggior ragione a fronte di una legge di riordino del sistema socio sanitario regionale che disegna case di comunità, ospedali di comunità in giro per il territorio. Quando anche delle risorse devono arrivare dal famoso Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza. Se cominciamo così, iniziamo male – incalza Zambarbieri -. Altro che potenziamento dei servizi! Vogliamo pertanto tenere i riflettori accesi su un servizio che chiude per fare tutto quello che è in nostro potere per non perdere pezzi di assistenza e sanità in una provincia che è già ospedalocentrica di suo”.