Moretto (Fp Cgil): “Se Regione Lombardia dà obiettivi impossibili e vuole abbattere le liste d’attesa senza nuove assunzioni di personale sanitario, alla fine chi continua a tirare sono sempre le lavoratrici e i lavoratori che sono stremati, psichicamente e fisicamente, da due anni e mezzo durissimi di pandemia”
10 mar. 2022 – “Il segnale inequivocabile che si vuole dare è lavorare tutti insieme per un nuovo inizio, la rinascita del sistema della salute, già in crisi, acuita dopo due anni di pandemia. Si deve ripartire da una ri-organizzazione reale e profonda, che guardi alla persona. Per fare questo è essenziale la difesa della salute pubblica e universalistica sempre e comunque, in quanto patrimonio di tutti, costituzionalmente garantito”. Con lo slogan “In-sorgiamo” le categorie della funzione pubblica di Cgil Cisl Uil, insieme ai confederali e ai sindacati dei pensionati, organizzano per venerdì 11 marzo, alle ore 11, davanti al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Circolo, in via Guicciardini, una prima manifestazione provinciale per difendere e rafforzare il sistema sanitario pubblico.
“Se Regione Lombardia dà obiettivi impossibili e vuole abbattere le liste d’attesa senza nuove assunzioni di personale sanitario, alla fine chi continua a tirare sono sempre le lavoratrici e i lavoratori che sono stremati, psichicamente e fisicamente, da due anni e mezzo durissimi di pandemia, con ferie saltate, orari di lavoro indefiniti, spostamenti improvvisi imposti da Regione – spiega Gianna Moretto, segretaria generale della Fp Cgil Varese -. Indubbiamente la tensione è alta, i ritmi sono alti al punto tale che saltano anche i passaggi di sicurezza. Così aumentano i numeri delle lavoratrici e lavoratori che si licenziano. In questo contesto, dove si lavora con tempi umanamente insostenibili, sbagliare è più facile e questo errore lo pagano sulla loro pelle le cittadine e i cittadini. Per questo chiediamo a loro un’alleanza in questa sfida che coinvolge tutti, chiediamo di partecipare insieme a noi alla manifestazione di domani, una prima tappa per avere una comunità di cura, dagli ospedali ai servizi territoriali, all’altezza del diritto alla salute che deve essere pienamente garantito – evidenzia la dirigente sindacale -. La lezione di questa pandemia deve servire per cambiare paradigma e investire sulla sanità pubblica, assumendo il personale che occorre per eliminare le liste di attesa, per evitare la strada unica del ricorso al privato (che può imboccare solo chi può permetterselo), per redistribuire i carichi di lavoro e sanare una disorganizzazione endemica, realizzando quell’auspicato benessere organizzativo che tanto serve a lavoratrici e lavoratori. Regione deve metterci più attenzione e deve intervenire concretamente!”.
Mentre prosegue la lunga coda della quarta ondata pandemica, il nocciolo della questione è sempre quello: assumere organici, stabilizzare i precari, lavorare in sicurezza.
“In-sorgiamo perché crediamo che la spinta al cambiamento parta sempre da chi lo chiede. Sostenere le lavoratrici e i lavoratori della sanità pubblica significa sostenere che la salute di tutte e tutti è una priorità, significa affermare la dignità del lavoro di cura e dell’assistenza alla persona. Lottiamo allora tutti insieme” chiude Moretto.