1 May 2024
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Acs ‘Cremona Solidale’: accordo sulle progressioni di carriera

Negri (Fp Cgil): “Siamo riusciti a far condividere l’idea di valorizzare il personale di tutte le figure professionali e di entrambi i contratti applicati, quello della sanità pubblica e quello delle funzioni locali”

15 giu. 2022 – Raggiunta nei giorni scorsi un’intesa sulle progressioni orizzontali per il personale di Acs ‘Cremona Solidale’, azienda speciale comunale che, come spiega Sabrina Negri, segretaria generale della Fp Cgil locale, “ha una storia importante ed è una delle realtà più significative nel settore socio sanitario cittadino”.

Acs ha circa 500 dipendenti e una unità di offerta che si ramifica tra le Rsa, le residenze sanitarie assistenziali, e le Rsd, le residenze sanitarie per persone disabili. Alle lavoratrici e ai lavoratori vengono applicati due contratti differenti, quello della sanità pubblica, per medici, infermieri e fisioterapisti, e quello delle funzioni locali, il pezzo più grosso, per ausiliari, operatori socio sanitari e amministrativi.

Il percorso è stato duro, con l’azienda fino a una decina di anni fa eravamo in un rapporto molto conflittuale – racconta Negri -. Consiglio di amministrazione, presidente e direttore generale, di nomina della politica di centro-destra, avevano il mandato di privatizzare i servizi erogati alla popolazione. Siamo riusciti a scongiurare il pericolo, attraversando un contesto economico non facile fino ai nostri giorni, con la pandemia che ha portato a un deficit di bilancio significativo, inasprito dalle spese per ristrutturazioni e nuovi approvvigionamenti”.

Com’è arrivato questo accordo? “Non abbiamo sempre incalzato l’amministrazione e, finalmente, con l’ultima direttrice generale, Alessandra Bruschi, è partito un confronto serrato per analizzare, seppur con grande fatica, i due diversi fondi contrattuali – risponde la segretaria generale -. Siamo riusciti a far condividere l’idea di valorizzare il personale con un accordo sulle progressioni di carriera che, intanto, verrà applicato, con decorrenza 1° gennaio 2022, a circa 200 lavoratrici e lavoratori di tutte le figure professionali, visto che il Mef (Ministero dell’economia e finanze -ndr) ha posto il vincolo di non superare il 50% degli aventi diritto. Auspichiamo in tempi brevi di coprire anche la parte di personale mancante”.