La Fp Cgil Lombardia interviene sulla mozione 791 della Lega in Regione
Milano, 5 luglio 2022 – Il soccorso sanitario lombardo ha bisogno di essere regolato e rafforzato, tutelando le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori e insieme un servizio fondamentale e delicato da erogare a cittadine e cittadini.
Avendo appreso della mozione 791, “Sviluppo del servizio di emergenza urgenza lombardo”, ad opera del Gruppo Consiliare della Lega, Isa Guarneri, responsabile AREU per la FP CGIL Lombardia, interviene commentandone i quattro punti cardine.
“Siamo contrari all’istituzione delle tariffe aggiuntive ‘a gettone’ per il trasporto sanitario. In questo modo si introduce un meccanismo che incentiva l’utilizzo promiscuo di personale dipendente e volontario senza nessun tipo di controllo da parte di AREU su quanto rendicontato, permettendo comportamenti al limite della liceità e rischiando la formazione di ‘nero’ dove le società non sono trasparenti e cristalline (vedi i precedenti di cronaca)” afferma Guarneri.
Il secondo punto riguarda la rimodulazione dei “contratti economici con gli operatori, in funzione del potenziamento della formazione del proprio personale”. Per Guarneri qui sarebbe invece opportuno considerare la frantumazione contrattuale di chi lavora nell’emergenza urgenza. “Lavoratrici e lavoratori, pur facendo la stessa attività, in Lombardia si vedono applicare cinque contratti diversi: Cooperative sociali, Anpas, Misericordie, Cri e Sanità pubblica. Sarebbe opportuno, invece, ripristinare un unico servizio pubblico e sotto un unico contratto, quello della Sanità pubblica, che garantirebbe anche una adeguata formazione”.
Più che dare maggiori finanziamenti per acquistare “dispositivi di video-sicurezza per il parco mezzi e le sedi” (terzo punto) la Fp Cgil Lombardia chiede “di mettere in sicurezza le lavoratrici e i lavoratori. A Milano, ad esempio, è di lungo corso la lotta per spostare dalle colonnine esposte al sole o al gelo i mezzi, con spreco di carburante (quando ce n’è abbastanza) e danno ambientale per tenere accesi i motori per rinfrescarli o riscaldarli. E sarebbe anche opportuno – prosegue Guarneri – aumentare il numero delle ambulanze sul territorio, visto il numero di interventi richiesti e del tempo di attesa che va aumentando in termini di minuti tra la chiamata e l’arrivo del mezzo”.
Infine, rispetto al riconoscimento istituzionale del “ruolo del soccorritore come figura di volontario, al pari degli operatori della Protezione Civile”, la sindacalista della Fp Cgil rileva che “la questione è nazionale, se ne stanno occupando in conferenza Stato-Regioni. È necessario che venga definito a livello nazionale un profilo unico dell’autista soccorritore con regole e diritti uguali ovunque e per tutti. Un’unica figura e sotto il contratto della Sanità pubblica. In Lombardia ciò significherebbe anche, per l’Agenzia regionale emergenza urgenza, non dipendere da nessuno. Questa ci pare la giusta via, invece che una proposta strumentale all’avvicinarsi dei prossimi cambi politici”.